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Inquinamento, la situazione più preoccupante in corso Europa

La Campagna Clean Cities di Legambiente fa tappa a Genova, che si conferma ancora una volta tra le città più pericolose d'Italia

Azioni, concrete, immediate, per cercare di migliorare la qualità dell'aria a Genova. È quanto intende fare Legambiente, la cui Clean Cities Campaign è arrivata oggi, lunedì 28 febbraio, a Genova. Il progetto ha come obiettivo porre le basi per la transizione delle città verso le zero emissioni nei prossimi anni. In sintesi, per rientrare nei parametri dell'Oms, Genova dovrebbe ridurre il biossido di azoto del 66%.

La presentazione dei dati è avvenuta durante una conferenza stampa nella sede genovese dell'associazione ambientalista alla presenza di Federico Borromeo, direttore Legambiente Liguria, Andrea Poggio, responsabile mobilità Legambiente, Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova, Stefano Bigliazzi, presidente Ceag Legambiente, Matteo Campora assessore all'ambiente del Comune di Genova, dove sono emerse tutte le criticità di una città come Genova che non riesce ancora a far fare il salto di qualità verso la mobilità sostenibile.

"Si continua a dare spazio al trasporto privato invece che incentivare quello pubblico - ha esordito Federico Borromeo, direttore Legambiente Liguria - Per questo oggi pomeriggio dalle 17 la nostra associazione ha organizzato un Flashmob in piazza Colombo per chiedere che venga pedonalizzata".

Durante la conferenza stampa sono stati evidenziati alcuni indicatori che dovrebbero fare preoccupare i nostri amministratori e spingerli ad azioni più efficaci per migliorare la qualità dell'aria in città. Per raggiungere i valori indicati dall'Oms per le Pm10 la città capoluogo dovrà ridurre le concentrazioni di inquinamento del 13%, mentre per quanto riguarda le emissioni da ossido di azoto è la centralina di corso Europa a destare grande preoccupazione avendo registrato una media annuale di 51 microgrammi/metrocubo di biossido di azoto, con l'indicazione dell'Oms di una media annuale inferiore a 10 microgrammi/metrocubo. 

Nel dettaglio, per le Pm2,5 (media anno) sono stati registrati 12 microgrammi/metrocubo, lontano l'obiettivo al 2030 di 5 microgrammi/metrocubo; stesso trend per il biossido di azoto, la media annuale è stata di 30 microgrammi/metrocubo e l'obiettivo indicato dall'Oms è 10. "Anche a Genova la mobilità sarà sempre di più a zero emissioni e ciclopedonale, entro il 2030 tutti i mezzi pubblici e la share mobility sarà elettrica e le auto a combustione avranno sempre maggiori limiti alla circolazione", aggiunge Andrea Poggio responsabile mobilità Legambiente.

Sono ancora troppi gli incidenti e i morti sulle nostre strade quattro morti ogni 100mila abitanti/anno e 548 feriti ogni 100mila ab/anno, che confermano ancora una volta come Genova sia tra le città più pericolose d'Italia, dove nei primi due mesi del 2022 si sono già registrati sei morti. La situazione potrebbe migliorare con l'introduzione di strade a velocità limitata a 30 km/h: l'obiettivo al 2030 dovrebbe impegnare 1.100 km, a oggi sono troppo poche e non strutturate tra loro. Andrebbero costruire delle 'isole ambientali'.

Va meglio sul fronte della mobilità ciclabile, dove si registrano 68 km di percorsi ciclabili e anche se l'obiettivo al 2030 (130 km) è ancora lontano, va dato atto all'amministrazione che la strada intrapresa è quella giusta. "Il problema delle nostre città non sono solo le emissioni, importanti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione ma la cui soluzione non sarebbe comunque risolutiva per la vivibilità urbana - aggiunge Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova -. Se improvvisamente tutto il parco auto e moto diventasse elettrico rimarremo sempre con gli stessi incidenti e la stessa occupazione abusiva di spazio pubblico. Sicurezza e recupero dello spazio per le persone sono emergenze ambientali e sociali che vanno affrontate contemporaneamente alla qualità dell'aria. Le nostre città vanno liberate dalla moltitudine di auto e moto posteggiate ogni dove che creano anche problemi di sicurezza stradale".

"Per quanto riguarda la mobilità riteniamo di maggiore sostenibilità la scelta del tram sugli assi di forza principali evitando soluzioni poco funzionali e con scarso rapporto costi/benefici come lo skymetro", dichiara il direttore di Legambiente Liguria Federico Borromeo che sottolinea ancora come "non si stia facendo abbastanza per ridurre il traffico privato e per aumentare gli spazi pubblici dedicati alle pedonalizzazioni per creare una città più vivibile e ridurre l'inquinamento dell'aria già gravato dalle emissioni del porto di cui è urgente l'elettrificazione".

"A breve Regione Liguria riceverà dallo Stato 29 milioni di euro - conclude Borromeo - ci aspettiamo che vengano investiti aumentando le isole pedonali, rendendo così la nostra città più sicura". Online è possibile firmare la petizione (https://attivati.legambiente.it/malaria) 'Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!' per chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l'uso dello spazio pubblico e della strada.

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