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Raccolta differenziata, la Regione punta al 50%

Traguardo minimo da raggiungere entro dicembre 2016 per poi andare al 65% entro il 2020. Dal 2017 penali per i comuni che non raggiungono la quota

La raccolta differenziata in Liguria deve aumentare. Deve farlo velocemente e garantendo uno standard di qualità accettabile. A oggi soltanto una trentina di comuni arriva al 65% di differenziato previsto dalla legge. Altri 60 raggiungono il 50%, gli altri (oltre 140) sono abbondantemente sotto questi limiti. Alla fine del 2014 la media regionale complessiva era al 35,80%. Una situazione difficile, un ritardo che richiede l'impegno di tutti, amministratori e cittadini. Per questo ieri la Giunta regionale ha varato un disegno di legge che stabilisce gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni e prevede penali per i comuni che non faranno abbastanza per adeguarsi.

«La grande novità di questo provvedimento - spiega l'assessore all'ambiente Giacomo Giampedrone - è questa: chi non raggiunge almeno il 50% entro il 2016 corrisponderà un onere di 25 euro per ogni tonnellata di rifiuto non differenziato. Risorse che verranno impiegate per far crescere nei comuni virtuosi il sistema di raccolta differenziata spinta. Dobbiamo farlo, siamo già fuori tempo massimo. Non si tratta di "punire" i comuni che non raggiungono le quote, stiamo solo cercando la via più pratica e veloce per colmare il ritardo: il 65% di differenziato è previsto dalla legge italiana dal 2012. Raggiungere almeno il 50% per la fine del 2016 è ormai un obiettivo improrogabile». Nelle intenzioni e nelle speranze della Giunta questa "sferzata" dovrebbe innescare un processo virtuoso tale da instradare la Liguria a raggiungere con minore difficoltà il secondo obiettivo, quello del 65% entro la fine del 2020.

Se le sanzioni scattassero oggi il Comune di Genova, per fare un esempio, dovrebbe pagare circa un milione di euro. La situazione del capoluogo non è facile a causa dell'impasse della discarica di Scarpino che obbliga a conferire parte dei rifiuti fuori regione. «Far partire davvero la differenziata sui territori è complicato, lo sappiamo - continua Giampedrone - ma è l'unica strada da percorrere. Anche le regioni che stanno accogliendo ora i nostri rifiuti devono sapere che ci stiamo mettendo sulla strada giusta, è un messaggio che dobbiamo mandare. Oggi il rifiuto "tale e quale" è un problema per tutti».

Dalla quantità del differenziato dipendono dunque le scelte strategiche per il futuro. Una volta invertita la rotta sulla raccolta si dovrà parlare anche di qualità del differenziato. Il recupero del materiale riciclabile, secondo l'Europa, dovrebbe essere almeno del 50% sul prodotto. Da una raccolta differenziata spinta ed efficiente occorre separare ancora un 30% di organico. Come dire, la strada è lunga e la Liguria è molto indietro. Gli incentivi in una prima fase dovranno andare necessariamente alle strategie per aumentare la quota di differenziata. Di biodigestori e di sistemi per riconoscere il lavoro non solo dei comuni ma anche dei singoli cittadini virtuosi (codici a barre per tracciare il differenziato casa per casa) si parlerà necessariamente in seguito: ma non troppo in là, perché il 2020 non è più tanto lontano.

«Siamo sotto tutte le medie nazionali e internazionali nella raccolta differenziata - commenta il presidente Giovanni Toti -. Il disegno di legge varato oggi prevede una premialità per i comuni che nei prossimi anni porteranno la Regione Liguria a livelli che dobbiamo considerare di minima civiltà e una penalizzazione per i comuni che non si rimboccheranno le maniche. È solo il primo atto per arrivare a una risistemazione complessiva del piano dei rifiuti regionale che vareremo entro fine anno. Ma senza una raccolta differenziata efficace alla base qualsiasi cosa si vada a fare a monte risulta inefficiente e troppo costosa per i cittadini. Quindi partiamo con una raccolta differenziata importante, Entro fine anno ci sarà un piano organico di smaltimento con aree ecologiche, biodigestori e tutto ciò che comporta una moderna ed efficiente filiera di smaltimento dei rifiuti, cosa di cui non abbiamo visto neanche una pallida ombra per più di dieci anni».

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