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Dossier "Mal'aria": Genova tra le città più inquinate da biossido d'azoto

Genova è "maglia nera" per inquinamento da biossido d'azoto: per rientrare nei nuovi limiti normativi deve ridurre di oltre un terzo le emissioni entro il 2030

C'è ancora tanta strada da fare, a Genova e in Liguria, per l'emergenza smog: è in sintesi quanto riporta il dossier "Mal'aria 2023" di Legambiente, lo studio sullo stato dell'inquinamento atmosferico dei capoluoghi di provincia basato sui dati ufficiali delle centraline di monitoraggio installate nei diversi comuni.

Il 2022 ha mostrato delle criticità acute per alcune città - rappresentate dai giorni di sforamento del limite giornaliero per il PM10, stabilito in 35 giorni in un anno, in cui si è registrata una concentrazione media giornaliera di polveri superiore a 50 microgrammi/metro cubo come previsto dall’attuale normativa in vigore - e criticità meno evidenti, ma da attenzionare seriamente, per ciò che concerne la media annuale degli inquinanti tipici dell’inquinamento atmosferico quali le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e il biossido di azoto (NO2 ) che deriva dai motori diesel ma anche dalle navi.

Genova tra le città italiane più inquinate da NO2

E proprio per quanto riguarda quest'ultima sostanza, Genova è "maglia nera" insieme a Milano, Torino, Palermo, Como, Catania, Roma, Monza, Tento e Bolzano: queste città dovranno ridurre di oltre un terzo le attuali concentrazioni. In particolare, dai dati emerge che sì, tutte le città rispettano l'attuale limite normativo (40 µg/mc) ma ben 57 comuni (il 61% del campione analizzato) non rientrano nel nuovo valore di riferimento da raggiungere entro il 2030 (20 µg/mc). Se invece si tiene in considerazione il limite posto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (10 µg/mc), 91 delle città analizzate (il 97% del totale) tra cui Genova, a oggi sforerebbero tale soglia. Infatti, solo Agrigento (8 µg/mc) Siena ed Enna (4 µg/mc) attualmente rientrano tra i parametri che tutelano la salute umana. Tra le città che hanno riportato i valori medi annui più elevati e che superano ampiamente sia il futuro limite normativo che la soglia dettata dall’Oms (e che quindi dovranno lavorare di più nei prossimi anni per la diminuzione delle concentrazioni) figurano: Milano (38 µg/ mc), Torino (37µg/mc), Palermo e Como (35 µg/mc), Catania (34 µg/mc), Roma (33µg/ mc) Monza, Trento e Bolzano (31 µg/mc), Firenze, Genova e Padova (30 µg/mc).

In sintesi, Genova dovrà ridurre di un terzo le attuali concentrazioni per rientrare nel valore da raggiungere entro il 2030, e di ben due terzi se volesse prendere in considerazione i parametri dell'Oms.

Polveri sottili e biossido d'azoto: come sta la Liguria

Legambiente ha anche messo in evidenza la concentrazione media annuale nel 2022 di polveri sottili (PM10 e PM2.5) e di biossido d'azoto (NO2) nelle città capoluogo di provincia. La riduzione delle concentrazioni necessaria (valore negativo) indica, per ciascun parametro, di quanto dovrà diminuire la concentrazione, in percentuale, rispetto alla media annua 2022, per raggiungere i valori normativi in vigore dal 2030. La strada è ancora lunga.

Rapporto Malaria 2023 Legambiente - La Liguria

Le buone pratiche proposte da Legambiente

Per Legambiente ci sono alcune proposte su cui i comuni possono impegnarsi per ridurre il problema dell'inquinamento atmosferico, tra cui: 

  • Passare dalle ZTL alle ZEZ (Zero Emissioni Zone)
  • Creare Low Emission Zone anche per il riscaldamento con un piano di qualificazione energetica dell'edilizia pubblica e privata
  • Promuovere gli abbonamenti integrati per il trasporto pubblico e trasporto rapido di massa
  • Promuovere la sharing mobility
  • Ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d'uomo
  • Tutto elettrico in città, anche prima del 2035

"Le città possono fare molto. Possono essere il motore del cambiamento - scrive Legambiente -. Già abbiamo buoni esempi che vanno nella giusta direzione. Pur sapendo che ci sono altre importanti azioni da introdurre che vedono altri soggetti attuatori coinvolti, come le Regioni o il Governo nazionale, e consapevoli che le emissioni inquinanti vedono settori come l’agricoltura o le attività industriali come causa prevalente di inquinamento in alcuni territori, in questo report abbiamo incentrato l’attenzione sulle città perchè poi sono loro che si devono confrontare quotidianamente con questo problema". 

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