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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L'ipotesi dissalatore a Genova prende piede: "Ma è un impianto altamente energivoro"

La questione da affrontare non è legata solo all'energia: l'impianto produce uno scarto, ovvero la salamoia fortemente salata che, se rigettata in mare, potrebbe condizionare l'equilibrio chimico dell'acqua

L'ipotesi del dissalatore a Genova per combattere la siccità prende sempre più piede: se ne parla da tempo e, recentemente, il sindaco Marco Bucci ha ufficializzato la sua posizione favorevole, con possibile location nelle aree ex Ilva di Cornigliano. Se ne è discusso anche in consiglio comunale martedì pomeriggio con un'interrogazione di Valter Pilloni (Vince Genova): "A oggi l'unica tecnologia che sta portando sollievo in questa situazione in cui il rischio siccità è sempre più concreto è quella della desalinizzazione ottenuta con una tecnologia definita osmosi inversa. Oggi nel mondo ci sono 16mila impianti in funzione, producono 97 miliardi di metri cubi di acqua ma sono impianti altamente energivori, sarebbe opportuno alimentarli con fonti rinnovabili altrimenti si supera un problema infilandosi in un altro".

La questione da affrontare non è legata solo all'energia: "L'acqua dolce che viene prodotta ha uno scarto, ovvero la salamoia fortemente salata. Se venisse rigettata in mare, condizionerebbe lo stato fisico e chimico dell'acqua stessa. Avete valutato la complessità di questo aspetto?" conclude Pilloni.

Ha risposto l'assessore all'Ambiente Matteo Campora: "La situazione negli ultimi anni è cambiata in maniera grave. Costruire un dissalatore non è una vittoria, è una sconfitta perché dobbiamo pensare a un pianeta in cui il problema siccità sarà sempre più grande e dovremo apportare innovazioni anche per agricoltura e allevamento. Questa tecnologia è presente in molti Paesi, tra cui la Spagna. È un'idea concreta a cui pensiamo".

Certo, alle spalle di Genova ci sono invasi che hanno permesso di avere acqua anche in periodi di siccità, "ma pur ringraziando coloro che li hanno costruiti, guardando avanti sappiamo che non saranno sufficienti. Cerchiamo dunque soluzioni a problemi che sembrano avvicinarsi sempre più".

Gli impianti hanno pregi ma anche difetti: "Si interverrà - conclude Campora - e si darà un incarico per studiare un progetto che possa individuare fonti di approvvigionamento energetico sostenibile, e infine affrontare nel modo giusto gli scarti. Ribadisco che Genova si candida a ospitare un impianto che possa dissetare non solo la città ma anche il nord Italia".

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