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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Plastica, Genova tra le 10 città più inquinanti del Mediterraneo

Tra le prime 10 città più inquinanti del Mediterraneo ben 5 sono italiane: Roma - che detiene il primato assoluto - Milano, Torino, Palermo e Genova

Tra le prime 10 città più inquinanti del Mediterraneo c'è anche Genova: questo emerge dal rapporto Wwf "Benvenuti nel plasticene" sulla lotta alla plastica.

Se liberare la natura da questo materiale è una sfida da cogliere collettivamente, occorre prima avere un quadro della situazione il più chiaro possibile, e il report del Wwf lancia l'allarme del "Mediterraneo, trappola di plastica". Il nostro bacino, infatti, secondo l'organizzazione, è un hotspot di concentrazione delle plastiche in mare. Secondo una recente analisi, nel Mare Nostrum ogni anno finiscono 229mila tonnellate di plastiche, l'equivalente del contenuto di 500 container scaricati in acqua ogni giorno, e ha anche un triste primato. Nelle sue acque si trova la più alta concentrazione di microplastiche mai misurate nelle profondità di un ambiente marino: 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato. Dulcis in fundo, ogni giorno potremmo ingerire da dozzine a oltre 100mila granelli di microplastica.

Il 15% della plastica nel Mediterraneo arriva dall'Italia

Ma da dove arriva la plastica che va a depositarsi nel Mediterraneo? Più della metà - analizza il Wwf - proviene da soli tre Paesi: il 32% dall'Egitto, il 15% dall'Italia e il 10% dalla Turchia. 

Molte città affacciano sulle coste del Mediterraneo, dunque hanno un ruolo chiave nella prevenzione della dispersione della plastica nel mare, infatti, le attività costiere e una gestione inefficiente dei rifiuti, che peggiora ulteriormente nel periodo estivo a causa dell’aumento dei flussi turistici e delle relative attività ricreative, sono tra le principali fonti di immissione della plastica in mare. Tra le prime 10 città più inquinanti del Mediterraneo ben 5 sono italiane (Roma - che detiene il primato assoluto - Milano, Torino, Palermo e Genova).

Wwf: "Liberare la natura dalla plastica è possibile"

Per il Wwf, in ogni caso, liberare la natura dalla plastica è possibile: per questo l'organizzazione ha studiato un progetto per le città (partito per ora a Venezia) denominato "Plastic Smart Cities", per diminuire l’utilizzo di imballaggi monouso e non necessari, promuovere l’utilizzo dell’acqua potabile da rete idrica e il miglioramento della quantità e qualità della raccolta differenziata così come il coinvolgimento di settori economici e dei cittadini.

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