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Mar Ligure, aumentano gli avvistamenti di cetacei

Sempre più numerosi gli esemplari di balenottere, delfini, capodogli, mante e tartarughe marine avvistati nei nostri mari: merito dell'acqua particolarmente pulita

Il mar Ligure si dimostra un vero e proprio “paradiso” per la fauna marina, in particolare per i cetacei: stando ai dati raccolti dalla Fondazione Cima (Centro Internazionale di Monitoraggio Ambientale) , nel 2017 nelle acque della nostra regione gli avvistamenti di balenottere, capodogli, mante, tartarughe marine sono aumentati in maniera esponenziale rispetto al 2016.

I numeri degli avvistamenti

A oggi sono state 205 le balenottere comuni avvistate, più del doppio rispetto a tutto il 2016, quando ne sono state viste 89; 42 i Capodogli censiti (erano 46 in tutto il 2016), 116 gli zifi avvistati (una tipologia di delfini molto rara), 5 i branchi di globicefali, cui si aggiunge anche un gruppo di grampi al largo di Genova. Un avvistamento, quest'ultimo, che ha suscitato parecchio interesse a livello internazionale, visto che la specie non veniva vista in questa zona da almeno due anni.

Il video della balenottera avvistata al largo di Genova 

Numerosi anche gli avvistamenti di delfini, con oltre 5000 stenelle (circa 4500 in tutto il 2016) e 113 tursiopi. E anche le tartarughe marine hanno dimostrato una particolare “passione” per il mar Ligure, con 16 tartarughe caretta-caretta avvistate in un solo pomeriggio. 

Lo spettacolo del saluto dei delfini al largo di Portofino: il video

Anche i rarissimi avvistamenti di mante sono diventati abitudinari, come ha confermato anche Luca Ferraris, presidente della Fondazione Cima: «Fino a oggi abbiamo monitorato circa 15mila chilometri a bordo delle diverse piattaforme utilizzate per i monitoraggi: i traghetti della Compagnia Corsica - Sardinia Ferries, le imbarcazioni di Whale watching delle Compagnie Consorzio Liguria Via Mare e Golfo Paradiso e l’imbarcazione di Fondazione Cima, il catamarano Headwind, ospitato alla Marina di Loano».

Continua il lavoro di ricerca 

A bordo delle imbarcazioni, oltre ai ricercatori, c’erano anche studenti provenienti da 15 diverse nazioni che hanno partecipato al programma Cetasmus, una delle tante collaborazioni attivate dalla Fondazione: «Negli anni abbiamo collaborato con altri enti ricerca che operano sul territorio - ha confermato Ferraris - Arpal, Università di Genova, Tethys e Acquario di Genova per citare le principali».

La Liguria e il suo mare, d’altronde, sono sempre stati un punto di riferimento per i ricercatori e per gli appassionati di whale-watching, complice il fatto di far parte del Santuario Pelagos per i mammiferi marini, istituito nel 1991 come area marina protetta internazionale insieme con Costa Azzurra, Corsiva, Principato di Monaco, Toscana e Sardegna. Il mare particolarmente pulito dell’estate 2017 ha contribuito a rendere gli avvistamenti più frequenti e spettacolari.

«I dati di quest’anno ci parlano di un mar Ligure sostanzialmente in buona salute, con un boom di fitoplankton e ampie concentrazioni di clorofilla che ha garantito la presenza di nutrimento in grado di sostenere il peso dei più grandi predatori - ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone - Sicuramente come Regione continueremo nelle nostre campagne di sostegno al monitoraggio degli ecosistemi e della biodiversità marina che rientra nel filone dei progetti dedicati allo studio della biodiversità, grazie alla Fondazione Cima e ad Arpal con cui portare avanti una corretta gestione e conservazione dell’ambiente marino».

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