"La voce degli esclusi", al Garage la storia del funk e del soul
Lo spettacolo-concerto, in scena al Garage (sala Diana) sabato 4 e domenica 5 marzo 2017, ricostruisce una breve storia del funk, la musica dei disederati, degli ultimi, attraverso le vicende di alcuni fra i più noti musicisti, utilizzando una contaminazione di linguaggi fra musica, parola e immagine.
Gli attori raccontano fatti e leggende che hanno contribuito a mitizzare il funk e il soul. Mettono a nudo le vite “maledette” di uomini e donne che hanno sempre vissuto sopra le righe, sposando il talento ad una condotta di vita spesso trasgressiva che, in qualche caso, li ha condotti alla fine. Da James Brown a Solomon Burke, da Sly & the Family Stone ad Aretha Franklin, da Marvin Gaye a Enzo Avitabile. La musica è la protagonista, ma grande peso ha lo sguardo rivolto al sociale. Molti dei musicisti citati si sono impegnati, regalando il proprio talento, a favore dei diritti civili. La messa in scena mette in evidenza fatti e vicende che hanno segnato la storia dell'umanità.
Si mette l'accento sull grande impegno a favore dei diritti civili da parte di Martin Luther King che riassume il suo ideale politico nella frase poi ripresa da molti, "I have a dream". Il sogno di vivere un giorno in una società più giusta che non divida i neri dai bianchi. In primo piano emerge il deprecabile fenomeno del razzismo. A partire dagli inizi degli anni settanta nasce una maggiore consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri. Sono gli anni delle Pantere Nere che vogliono la lotta invece del pacifismo, gli anni di Cassius Clay, il grande campione di pugilato che rinuncia alla corona dei pesi massimi perché si dichiara obiettore di coscienza, rifiutandosi di partire per la guerra.