"La vita davanti a sé" con Silvio Orlando al teatro Ivo Chiesa
Dal 25 al 27 marzo 2022 va in scena al teatro Ivo Chiesa "La vita davanti a sé" con Silvio Orlando.
Pubblicato nel 1975 e diventato film due anni dopo, il romanzo di Romain Gary, "La vita davanti a sé" è una storia toccante, piena di leggerezza e ironia. Vincitore del celebre Premio Goncourt, (anche grazie a un escamotage dell’autore, che lo firmò con lo pseudonimo di Emile Ajar, avendo già vinto il Premio anni prima), il romanzo si è imposto subito come un paradigma della letteratura francese. Da questo libro, tra l'altro, è stato tratto anche l'omonimo film Netflix con Sophia Loren.
Gary narra la storia di Momò, un bimbo arabo di appena dieci anni, cittadino di quello splendido quartiere multietnico che è un cuore di Parigi, Belleville. Qui il giovane Momò incontra Madame Rosa, una anziana ex prostituta ebrea che tira avanti non solo gestendo un alberghino ma anche curando i fatali “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Dall’incontro di queste due vite sbandate, di queste solitudini e diversità scaturirà un mondo nuovo...
A dare voce e corpo al piccolo Momò è nientemeno che Silvio Orlando, amatissimo protagonista delle scene italiane, che conduce il pubblico dentro le pagine del libro con leggerezza ed empatia, sino a diventare, con un miracolo tutto teatrale, quel bambino, assumerne lo sguardo e la vitalità.
Orlando, anche regista (suo l’adattamento del testo originale, ha scelto di portare in scena La vita davanti a sé perché, spiega: «Il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni uno dei temi più importanti del contemporaneo: la convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi…». E aggiunge: «Quale funzione può e deve avere il teatro? Non certo di indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più di raccontare storie emozionanti, commoventi, divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa, nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti, è necessario e utile».