Giardini di plastica: uno spettacolo sul riciclo
Nuovo appuntamento al Teatro della Tosse domenica 11 gennaio con La Tosse in Famiglia, che alle ore 16 ospita GIARDINI DI PLASTICA ( … e il riciclo), spettacolo poetico, magico e istruttivo sul riciclo della compagnia Koreja, che con questo lavoro dal 1996 gira il mondo.
Alle 15.00 Riciclando si impara, laboratorio gratuito con il biglietto dello spettacolo, nel foyer della Tosse, tenuto dalla costumista Daniela de Blasio.
Lo spettacolo cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta. Chi decide di subirne l'incantesimo, si prepari a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i suoi desideri. Mondi a sé, ciascuno con le proprie meraviglie, dove si possono incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli...Dove c'è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Di grande impatto visivo, le scene suggestionano anche chi bambino non è più, grazie all'originalità delle trovate e alla forza evocativa di certe immagini.
Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere che grazie all'uso fantasioso delle luci si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c'è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. E la plastica? Koreja si è divertita a trasformarla, giocando con gli oggetti semplici di ogni giorno. E lancia la sfida a riconoscerli.
Giardini di Plastica è in repertorio da oltre 18 anni.
Nasce nel 1996 come palestra per gli attori di Koreja: la prima formazione vede in scena Ippolito Chiarello, Cristina Mileti e Fabrizio Pugliese con il disegno luci Marco Oliani. Lo spettacolo viene riallestito nel 2006 con Sabrina Daniele, Maria Rosaria Ponzetta e Fabio Tinella, alla tecnica Mario Daniele e Angelo Piccinni. Un ulteriore, nuovo riallestimento del 2008 ha coinvolto Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Antonella Iallorenzi e Maria Rosaria Ponzetta.
Il lavoro è partito dalla pura improvvisazione tra gli attori e la plastica intesa non solo come elemento materiale ma come condizione fisica e mentale: l’essere plastici sino a diventarlo veramente e a scomparire come le due piccole sagome finali con cui termina lo spettacolo. La plastica può essere utilizzata, trasformata.
Giardini di Plastica è un puro ed onirico esercizio di fantasia. Un viaggio per mondi che possiamo riconoscere facilmente ma che nascondono tanti piccoli oggetti della quotidianità impiegati in un uso assolutamente diverso. E’ un modo per far vedere quello che non si vede e far rivivere gli oggetti e i materiali da cui siamo circondati. Un modo per sognare, forse.
Abbiamo giocato con tecniche diverse: dal teatro d’attore a quello che chiamiamo toy theatre teatro giocattolo, passando per il teatro di figura.
Siamo partiti dalle suggestioni di Oskar Kokoschka e ci siamo solo lasciati guidare dagli oggetti procedendo per quadri che in qualche modo rispecchiassero diverse situazioni reali: la natura e gli animali, le piante e le persone, lo spazio extraterrestre, la moda, l’immagine riflessa, la scuola, il cartoon e tutti gli altri giochi dei bambini.I costumi sono parte essenziale di questo lavoro in cui gli attori diventano animatori al servizio dei materiali usati. Tutto è stato realizzato da loro durante la fase di creazione, è in continua evoluzione e necessita di cure costanti. Linfa e plastica.
Dall’Egitto alla Bolivia, dal Brasile alla Turchia passando per il Montenegro, la Serbia, la Croazia, la Svizzera, il Nagorno-Karabakh, l’Armenia e la Romania, lo spettacolo è arrivato fino in Iran dove ha vinto il Premio speciale come Miglior Spettacolo di Teatro Ragazzi nell'ambito del XVI International Theatre Festival for Children and Young Adults.
Oggi Giardini di Plastica è un adolescente viaggiatore, ha girato in lungo e in largo lo stivale e continua ad incantare il pubblico di tutto il mondo.