Il Tartufo di Molière: Eros Pagni e Tullio Solenghi alla Corte
Dal 14 gennaio al 2 febbraio 2014, il teatro della Corte ospita Il Tartufo di Molière, una produzione del Teatro Stabile di Genova. Orario spettacoli: feriali ore 20.30, domenica ore 16.
Insostituibile testo tragicomico del repertorio teatrale di tutti i tempi, Il Tartufo è un classico "eterno" capace di parlare a ogni generazione di interpreti e di spettatori, che viene ora proposto dal Teatro Stabile di Genova nella nuova traduzione di Valerio Magrelli, per l’interpretazione di Eros Pagni (Orgon) e Tullio Solenghi (Tartufo). Storia del falso devoto raccattato sui gradini di una chiesa da un ricco borghese e da questo portato a insediarsi da padrone nella sua famiglia, Il Tartufo è una commedia dalla comicità travolgente che – come ricordava già Voltaire – fu giudicata a suo tempo opera scandalosa per essere poi ben presto interpretata come una lezione di morale.
Quando, solo nel terzo atto, Tartufo entra in scena, lo spettatore sa ormai quasi tutto di lui, avendo assistito a come la sua presenza stia dividendo la famiglia di Orgon: cioè, di colui che Molière scelse d’interpretare personalmente sulla scena. Da una parte, ci sono il padrone di casa e sua madre Madame Pernelle; dall’altra tutti gli altri personaggi, e con loro anche il pubblico, che vedono con la massima chiarezza l’ipocrisia del nuovo venuto. I temi centrali diventano, pertanto, quelli riguardanti le vie attraverso le quali l’ipocrisia può essere smascherata e il crescendo delle conseguenze nefaste cui l’"innamoramento" di Orgon per Tartufo sta conducendo la famiglia. E nel divenire di scene caratterizzate da una comicità travolgente, Molière costruisce con implacabile determinazione un "giallo" della coscienza, punteggiato da "delitti" e destinato a risolversi in un sorprendente finale.
Rappresentata per la prima volta nel 1664 con il titolo Le Tartuffe ou l’hypocrite (tre atti destinati poi a diventare cinque), la commedia di Molière fu subito oggetto di una violenta campagna censoria da parte della congregazione dei "devoti", sostenuti dalla regina madre; tanto che lo stesso re Luigi XIV fu costretto a intervenire per proibirne la rappresentazione. Tra suppliche dell’autore indirizzate al sovrano e rinnovati attacchi da parte dei benpensanti che erano molto forti a Corte, la "querelle" si protrasse per alcuni anni, sino a che, anche perché i tempi ormai erano cambiati, nel 1669 il re concesse definitivamente l’autorizzazione a rappresentare la commedia, la quale fu pubblicata da Molière con una graffiante prefazione che difendeva Il Tartufo dall’accusa di offesa della religione e sottolineava come, mentre sino ad allora «i marchesi, le preziose, i mariti cornuti e i medici» avessero sopportato senza strepito che li si rappresentasse, «gli ipocriti non hanno proprio voluto saperne del ridicolo e se ne sono subito irritati, trovando insopportabile che io avessi avuto l’ardire di prendere in giro i loro difetti».
Versione italiana Valerio Magrelli
Regia Marco Sciaccaluga
Scene e costumi Catherine Rankl
Musiche Andrea Nicolini
Luci Sandro Sussi
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Orgon Eros Pagni
Tartufo Tullio Solenghi
Un ufficiale di polizia Marco Avogadro
Madame Pernelle, madre di Orgon Massimo Cagnina
Monsieur Loyal Alberto Giusta
Dorine, dama di compagnia di Mariane Barbara Moselli
Valère, innamorato di Mariane Pier Luigi Pasino
Elmire, moglie di Orgon Mariangeles Torres
Cléante, cognato di Orgon Antonio Zavatteri
Damis, figlio di Orgon Gennaro Apicella
Mariane, figlia di Orgon Elisabetta Mazzullo.