'California Suite', lo spettacolo al teatro San Giovanni Battista
"California Suite" è una commedia brillante del commediografo americano Neil Simon, l'autore che ha dato voce alla cosiddetta middle-class americana. L'opera fu rappresentata per la prima volta nel 1976 a Broadway e riscosse immediatamente un grande successo. Due anni più tardi divenne un film diretto da Herbert Ross, con interpreti del calibro di Jane Fonda, Walter Matthau, Michael Caine e Alan Alda e fruttò perfino l'Oscar come miglior attrice non protagonista a Maggie Smith.
La commedia è ambientata nella suite di un grande albergo californiano, testimone immutabile delle più varie e disparate vicende umane, che diventa teatro dei privati dissidi dove i personaggi si alternano nel nascondere e rivelare la loro natura in un posto così diverso da casa, ma proprio per questo così intimo.
Colpi di scena, reazioni contrastanti, ironia ed amarezza si mescolano in un racconto che ha riscosso il plauso del pubblico, fin dal suo esordio e non ha mai tradito negli anni. E' proprio il contrasto tra l'atmosfera da cartolina che evoca la parola California in tutti noi, sinonimo di sole, ricchezza ed evasione, l'arredamento soft ed elegante della suite, al limite dello stucchevole, in cui sono avvolte le coppie, e al contrario la resa dei conti, senza esclusione di colpi, che vi si consuma, che crea l'effetto comico che unifica, attraversa e caratterizza la commedia.
Neil Simon diverte perché attinge, in modo intelligente e spiritoso, dalla vita vera, dal suo ambiente, dalle persone che ha conosciuto, che ha sentito parlare, nella sua America così variegata e ricca di tipologie e caratteri, idiomi e culture diverse. Ci diverte, ma non ci risparmia un po' di amarezza, prende in giro i nostri difetti e le nostre debolezze attraverso personaggi per i quali non si può non provare simpatia, siano anche i più sgradevoli o opportunisti, meschini o scorbutici, furbi o perdenti.
Ed è proprio alla riuscita di personaggi a noi tutti familiari che questa commedia deve la propria fortuna. Si ha la sensazione di spiare dal buco della serratura un parente stretto.