Quello che parla strano: Maurizio Lastrico al Verdi
«Ho scritto un nuovo copione. Il debutto è stato il 31 gennaio 2013, e sono andato un po' in giro per l'Italia. Pare che sia piaciuto. Ci sono tante idee nuove, e non mancano gli endecasillabi. No, non quelli di Dante Alighieri, tranquilli. Alla regia, il mitico Gioele Dix.».
Questa la simpatica presentazione di "Quello che parla strano", lo show che Maurizio Lastrico porta al Teatro Verdi di Sestri Ponente venerdì 9 maggio.
Il comico genovese intreccia fra loro resoconti sulle sue origini, cronache su incontri e personaggi del presente, riflessioni su sogni e sfide per il futuro. Costruisce così un racconto teatrale dal peso specifico molto superiore a quello di un puro monologo di intrattenimento, grazie a una lingua mai sciatta e a una recitazione consapevole dei propri mezzi.
In tale contesto, il suo “marchio di fabbrica”, gli endecasillabi danteschi che lo hanno reso famoso, appaiono come il linguaggio più adatto a descrivere ed esorcizzare i disagi della contemporaneità, una sorta di alfabeto musicale e letterario per comporre il mosaico di inferni e purgatori quotidiani. Nell’attesa forse vana di qualche saltuario sprazzo di paradiso. Dirigere Maurizio Lastrico è un’avventura stimolante ed impervia, che implica concentrazione, rigore e attenzione, sia ai massimi sistemi che alle sfumature. Non una passeggiata, insomma. È questo il suo bello. (Gioele Dix)