"La lettera", una storia raccontata in 15 possibili modi diversi, tra comicità, circo e horror
Dal 1992 “La lettera” è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo e ha ormai superato le 800 repliche. Un piccolo, perfetto meccanismo teatrale che continua a stupire – in Spagna come in Norvegia, in Groenlandia come in Giappone – per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista, considerato uno dei maestri del teatro fisico in Europa.
Liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di stile”, dove un breve racconto è ripetuto decine di volte in svariati stili letterari, “La lettera” nasce come studio sullo stile, sulla sorpresa e sul ritmo, che vengono portati all’estremo della precisione ed efficacia comica. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, senza usare le parole riesce a dar vita a 15 micro-storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta in modo diverso: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo…