"Robot d'Amare o robot da mare?": l'incontro del Mercoledì Scienza
Mercoledì 21 aprile si svolge il quinto Mercoledì Scienza del ciclo “Robot d’Amare o robot da mare?”
Michele Focchi, già ospite di un passato ciclo di Mercoledì Scienza sulla montagna - sua grande passione - in questa occasione ci parlerà del suo lavoro di ricercatore dell’IIT e in particolare di “Robot che aiutano negli infortuni sul lavoro e nelle calamità naturali”.
Gli appuntamenti con i Mercoledì scienza, che per le restrizioni anti- covid si svolgono online sul sito www.amiciacquario.ge.it, sono organizzati dagli Amici dell’Acquario di Genova con la presidenza della dott.ssa Lucia Pusillo, in collaborazione con Acquario di Genova-Costa Edutainment, Università di Genova, IIT, INAIL e ISME.
Le conferenze sono disponibili dalle ore 17 del mercoledìe rimangono visibili anche successivamente.
Nel corso della conferenza il relatore ci presenterà lo sviluppo di un progetto di un robot teleoperativo con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei lavoratori in ambienti pericolosi.
Il prototipo è nato da una collaborazione pluriennale del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) dell’Inail con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.
Tale progetto ha l’obiettivo di supportare le lavoratrici e i lavoratori impegnati nella gestione di emergenze come crolli, terremoti e incendi e aiutarli in interventi ad alto rischio nel contesto di ambienti pericolosi.
Si illustreranno le potenzialità del robot teleoperativo ossia la capacità di muoversi su terreni accidentati, aprire porte, aprire e chiudere valvole, accedere alle attrezzature antincendio, recuperare oggetti preziosi.
Il robot teleoperativo ideato, è un apparato complesso ad altissima tecnologia che mette insieme materiali innovativi, sensoristica smart, elettronica miniaturizzata, meccatronica, dispositivi di comunicazione wireless e di visione avanzata per rendere efficace e intuitivo il governo da remoto dell’operatore.
Il robot, un vero e proprio centauro, è composto da un braccio (dotato di interfaccia aptica) montato su una piattaforma quadrupede chiamata HyQReal.
Con i suoi 90 centimetri di altezza e 130 chilogrammi di peso, nel 2019 HyQReal è stato in grado di sviluppare una forza sufficiente a trainare un aereo passeggeri di oltre tre tonnellate.
Tramite l'interfaccia aptica, il braccio e la mano emulano i movimenti e l’azione prensile di un operatore che li comanda da remoto utilizzando un sistema di realtà virtuale e aumentata per una visione immersiva in 3 dimensioni.
Il robot è dotato inoltre di un sistema di sensori di profondità, come il lidar e di telecamere RGB-D, che sono in grado di “ricostruire” in 3 dimensioni il contesto di lavoro, per evidenziare le sensazioni percettive dell’operatore remoto anche in situazioni di buio o visibilità compromessa da fattori come fumi e nebbie.
Si discuterà, infine, dell’impatto che tale piattaforma può avere in diverse applicazioni quali ispezioni di aree remote, catastrofi naturali, applicazioni spaziali e smantellamento di centrali nucleari.
Michele Focchi, lavora come ricercatore al dipartimento di Robotica Avanzata dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Genova) dove ha collaborato alla creazione di un team di ricerca internazionale che si occupa di progettare robot quadrupedi e dello studio della loro locomozione.
In molti dei suoi algoritmi si è ispirato alla natura e agli animali portando soluzioni bio-inspired nei suoi robots che permettono di aumentare la loro autonomia e robustezza in situazioni nuove e ambienti sconosciuti (come ad esempio le esplorazioni di crateri lunari in applicazioni spaziali).
Negli ultimi anni, nel contesto di un progetto con INAIL, si è interessato alla collaborazione uomo-macchina, sviluppando una piattaforma che fosse tele-operabile dall'uomo per operare in aree pericolose al fine di ridurre gli infortuni sul lavoro.