Presentazione del libro “Quella volta che sono morto” di Massimiliano Morettini
Giovedì 31 marzo 2022, alle 17.30, al Dopolavoro Ferroviario di Rivarolo (via Gio Batta Roggerone, 8) è in programma la presentazione del libro “Quella volta che sono morto” di Massimiliano Morettini, imprenditore ed ex assessore del Comune di Genova. Dopo i saluti del presidente del municipio Valpolcevera Federico Romeo, interverranno il candidato sindaco Ariel dello Strologo e la consigliera comunale Cristina Lodi. Modera l’incontro la scrittrice Michela Alessio.
Nel suo libro uscito lo scorso gennaio ed edito da Erga Edizioni, l’autore racconta la vicenda giudiziaria “Mensopoli” che lo ha visto coinvolto nel maggio del 2008, quando era assessore ai Giovani della giunta di Marta Vincenzi. Da quel giorno, Massimiliano Morettini, indagato e poi prosciolto in istruttoria dopo 14 mesi perché "il fatto non sussiste", finisce in prima pagina come corrotto. Travolto dalla durezza delle accuse, dai titoli dei giornali, dai giudizi sprezzanti e liquidatori di padri più o meno nobili della città, il protagonista, in un forzato silenzio, non può far altro che subire. Le sue riflessioni, i suoi incubi, le sue rabbie si alternano ai fatti salienti della sua vita rivissuti con un'intensità e un senso che prima non gli pareva avessero. Le memorie d'infanzia, l'Arci di Tom Benetollo, il G8 di Genova, gli affetti, la politica. I suoi ricordi danzano attorno alle vicende di quei giorni tratteggiando i contorni di una generazione che ha vissuto la sua giovinezza tra il 1990 e i primi anni del 2000. In questo romanzo, che racconta i primi sei giorni dell'indagine, colpisce l'assenza di spirito di rivalsa tipico di chi ha subito l'ingiustizia di una reputazione violentata. Il romanzo, con rigore e ritmi narrativi serrati, non solo ricostruisce aspetti poco noti di un fatto pubblico che fece a Genova molto scalpore, ma restituisce la dimensione umana di un autore che sa come si racconta una storia.
"Si tratta di un libro intimo, vero e profondo – afferma la consigliera comunale del Pd Cristina Lodi – Quando si è in politica capita di sviluppare rapporti superficiali e frettolosi con chi condivide le tue battaglie, ma Massimiliano è un amico. Pur avendolo frequentato spesso negli anni successivi alla vicenda, solo adesso forse comprendo appieno la sofferenza e l’inquietudine che ha provato. Questo ha richiamato in me la necessità di riflettere sui rapporti tra le persone che si incontrano facendo politica e sul delicato rapporto tra il diritto di cronaca e all’informazione e il rispetto della persona. Un confine labile e delicato, che se si spezza può provocare grande dolore ai soggetti coinvolti, come nel caso di Massimiliano. Il libro è importante perché spinge tutti noi a riflettere sul tema dell’aspetto mediatico e su quali siano realmente i confini della cronaca giudiziaria".