"Paradiso" di Virgilio Sieni (dal Paradiso di Dante Alighieri) al teatro Ivo Chiesa
Il 7 dicembre al teatro Ivo Chiesa va in scena "Paradiso" tratto da quello di Dante. Virgilio Sieni da tempo intreccia nel proprio percorso, letteratura, filosofia, arte, artigianato con la pura creazione coreografica. E, da fiorentino qual è, non poteva non confrontarsi con la scrittura di Dante Alighieri, nelle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Poeta. Ecco dunque il Paradiso, un’opera che pone al centro della analisi di Sieni il cammino di Dante e una riflessione profonda sui temi del Corpo umano e della Natura. Scrive il coreografo: «Il Paradiso ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità… Il cammino di Dante non è assimilabile a niente, pura invenzione di una lingua inappropriabile che si trasforma in molecole di dialetto e oralità, gesto sospeso e luccicanze improvvise…».
Così, l’indagine si concretizza nella presenza fisica, nella corporeità che incarna non solo il verso poetico, ma anche – e soprattutto – suggestioni liriche e simboliche. Paradiso è dunque un viaggio suddiviso in due parti. «La prima – spiega Virgilio Sieni – presenta la costruzione di un giardino fisico di gesti. La coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra».
Nella seconda parte, invece, il lavoro si focalizza sul respiro delle piante: «Tutto avviene cercando nelle piante la misura per costruire un giardino quale traccia e memoria dei gesti che lo hanno appena attraversato… Sono loro, le piante, a scegliere e a determinare i gesti. Le piante restituiscono il vero senso della danza, la lingua penultima: dialettale e popolare, in grado di mettere in dialogo le persone secondo declinazioni astratte, simboliche, inventate e immediatamente inscritte nella memoria».