"La vedova allegra", operetta di Franz Lehar, in un nuovo allestimento al teatro Carlo Felice
Giovedì 30 dicembre 2021, con repliche il 31 dicembre e l’1, 2 e 5 gennaio 2022, il Teatro Carlo Felice celebra l’avvento del nuovo anno con un nuovo allestimento de La vedova allegra di Franz Lehár, la più celebre e amata delle operette, un titolo ormai divenuto sintesi di un’epoca e, al contempo, un termometro dei tempi a venire, per la regia di Luca Micheletti e con la direzione musicale di Asher Fisch alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro Carlo Felice, preparato da Francesco Aliberti. Luca Micheletti, autore della nuova traduzione e, assieme a Elisa Balbo, della nuova versione ritmica del libretto, oltre a firmare la regia è tra gli interpreti vocali in cast, nella parte del Conte Danilo (alternato nel secondo cast da Michele Patti). Lo spettacolo vedrà anche il debutto a Genova di Asher Fisch. La scene e costumi sono di Leila Fteita, luci di Luciano Novelli. Nella parte di Mirko Zeta e di Hanna Glawari i campione del genere, Bruno Praticò e Elisa Balbo/Valentina Mastrangelo, e con Francesca Benitez/Luisa Kurtz (Valencienne), Pietro Adaini/Emanuele D’Aguanno (Camille de Rossillon), Claudio Ottino (Visconte Cascada), Manuel Pierattelli (Raoul St. Brioche), Valter Schiavone (Bogdanowitsch), Simona Di Capua (Sylviane), Giuseppe Palasciano (Kromow), Francesca Tripaldi (Olga), Alessandro Busi (Pritschitsch), Letizia Bertoldi (Praskowia), Francesco Martucci (Maitre Chez Maxim), Federica Sardella (Zozo).
Nelle sue note di regia, Luca Micheletti scrive: «Lo spettacolo si impernia su due assi portanti dalle molteplici declinazioni: da un lato, il tema del vorticoso girare su se stessi; dall’altro, quello del teatro come scintillante rifugio fuori dal mondo. Siamo in un universo in cui, innanzitutto, ogni cosa gira costantemente: una società-carillon che celebra se stessa nel rituale girotondo che Schnitzler elevò a simbolo dell’intero secolo dando alle stampe il suo Reigen proprio nel 1900».