"Nessun luogo è lontano", amore, conflitti tra genitori e figli e perdono al Teatro Cargo
Una baita sperduta tra le montagne. Una ragazza giovane e misteriosa affronta un lungo viaggio per entrare in contatto con Mario, uomo di mezza eta?, burbero e cinico che da tre anni ha chiuso ogni rapporto con il mondo. Che cosa vuole ottenere la ragazza da lui? E che cosa cerca e nasconde Ronny, il giovanissimo e irruento nipote di Mario che a sorpresa e con entusiasmo torna a trovarlo dopo tanto tempo? Perche? l’entusiasmo si trasforma a poco a poco in rabbia e rancore? Riuscira? l’uomo a difendere la sua baita dalla intrusione dei due ragazzi? O forse e? proprio quell’intrusione che sta attendendo da tempo senza saperlo? Mistero, leggerezza, silenzi, ritmi serrati, colpi di scena e ironia in un testo che parla di orgoglio, conflitti tra genitori e figli, amore, perdono.
Tutta l’azione scenica avviene all’interno di una baita, metafora di quel luogo interno dove ci si isola per proteggersi e capire cosa si desidera veramente dalla vita.
I tre personaggi hanno i difetti, i caratteri e il modo di parlare tipici della commedia. Mario, 50 anni, ex scrittore di successo, ostinato a difendere la propria solitudine, recita come se avesse la maschera dell’attore tragico mentre, scena dopo scena, i due giovani provano in tutti modi a smascherarlo. In questa ricerca affannosa e tragicomica i due ragazzi finiranno per conoscere meglio se stessi e ritornare al mondo piu? adulti.