"OssidAzioni - 65 anni di acciaio italiano": la mostra a Tursi
Raccontare la storia della siderurgia italiana passando per lo stabilimento Ilva di Cornigliano: questo è l'obiettivo della mostra "OssidAzioni - 65 anni di acciaio italiano", con foto di Fernanda Bareggi stampate su 20 lastre di acciaio dell'artista e direttore artistico dell'esposiizone Graziano Cecchini. Gli allestimenti sono stati interamente sviluppati e creati all'interno dell'officina dell'Ilva a Cornigliano. La mostra è ospitata dal 7 agosto al 15 settembre a Palazzo Tursi.
Il progetto racconta e tiene viva la storia della siderurgia italiana, dello stabilimento di Cornigliano, degli uomini che l’hanno pensata e creata e di quelli che la animano ancora oggi con immagini suggestive, evidenziando la grandezza di un impianto industriale moderno svelando percorsi e significati che catturano la più profonda e vera identità del luogo. Le foto, stampate direttamente sulle lastre di acciaio uscite dalle officine Ilva, sono la testimonianza dell’industria 4.0: particolari metallici, strumenti di lavoro, il fuoco, le scintille, il calore evocato dalle immagini e poi i capannoni e i mezzi navali che si ergono sotto cieli azzurri movimentati da cirri di nuvole.
“OssidAzioni” affonda le sue radici negli anni Sessanta quando l’allora Italsider diede il via ad un coinvolgimento creativo di intellettuali e artisti attraverso collaborazioni illustri che stimolarono dibattiti culturali e artistici fondamentali per quella che fu l’arte contemporanea del tempo. È un progetto che nasce dalla voglia di comunicare in modo diverso il mondo della siderurgia ligure e di quelle lastre d’acciaio di banda stagnata che all’interno dei nuovi reparti di Cornigliano si susseguono veloci stimolando l’immaginazione di chi in quell’immagine lucente e in quel lavoro sa vedere oltre la materia. L’arte si mette così al servizio della società diventando mezzo espressivo che veicola emozioni, suggestioni, e immagini evocative di tutto quello che ancora oggi l’Ilva è per Genova e per tutto il territorio nazionale. La mostra vuole essere un tributo agli uomini che fecero l’Italia del dopoguerra e a quelli che si ostinano a combattere per un’industria importante ed essenziale per un Paese come il nostro.