"La lista" al Duse racconta delle 10mila opere d'arte salvate dai nazisti
Dal 15 al 17 febbraio arriva al Duse "La Lista". Otto settembre 1943. Il governo si sgretola. È proclamata la Repubblica di Salò. I ministeri lasciano Roma. Nessuno dà più ordini chiari.
«Lui potrebbe essere un agente segreto – racconta Laura Curino, interprete – tanto sa scivolarti accanto passando inosservato. Un sorriso accennato, sempre cortese. Occhi che brillano di intelligenza, che si abbassano per modestia. Vive nascosto sotto l’identità di un fedele servitore dello Stato. Va detto che Soprintendente lo è davvero: si occupa d’arte. Corretto. Scrupoloso. Cerca di tornare a casa, ogni sera, dalla famiglia. In questa “normalità” si nasconde Pasquale Rotondi, l’uomo che ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. Il tutto nel più grande segreto. Un uomo capace di prendere decisioni difficilissime, a volte contrarie agli ordini dei superiori, mettendo in pericolo la sicurezza sua e della famiglia. Rotondi, obbedendo solo alla sua coscienza etica e al grande senso di responsabilità, diventa eroico. Si deve a lui se i nazisti non sono riusciti a mettere le mani sui Giorgione, Tintoretto, Piero della Francesca, Lotto, Mantegna, Donatello, Correggio, Caravaggio, Tiepolo e tanti altri capolavori…».
Protagonista di tanto teatro d’intelligente impegno e di memorie condivise, voce inconfondibile, Laura Curino si fa testimone di una vicenda poco conosciuta, vissuta tra luoghi preziosi come il Palazzo Ducale di Urbino e opere d’immenso valore. Con la collaborazione alla regia di Gabriele Vacis, La lista è «una storia che dà coraggio, fa riflettere sul significato della parola responsabilità, e ci porta in una trama mozzafiato che meriterebbe un grande film».