"Eroiche": incontro con la leader delle Femen Inna Shevchenko
Giovedì 27 febbraio alle 18.30 Book Morning ospita Inna Shevchenko, leader del movimento Femen.
Accompagnata dalla giornalista Monica Lanfranco, racconterà il suo ultimo libro "Eroiche. Amazzoni, Peccatrici, Rivoluzionarie" edito in Italia dalla Giulio Perrone Editore: un viaggio attraverso i profili delle grandi donne che l'hanno appassionata e ispirata nella sua lotta, da Maria Botchkareva a Sailor Moon.
La traduzione dell'incontro per tutto il pubblico sarà a cura di Ilaria Stoppa di Parole Migranti.
Il libro
Inna Shevchenko ha un destino fuori dal comune. Nata in una famiglia della classe media ucraina, è, a soli 28 anni, la leader del movimento internazionale Femen. Dopo dieci anni di attivismo femminista, ha deciso di rendere omaggio a quelle donne che l’hanno aiutata a demolire le imposizioni della società patriarcale.
In "Eroiche", racconta i personaggi che l’hanno portata a questa liberazione. Alcune, come Sailor Moon o Maria Botchkareva, le hanno fatto capire la forza delle donne. Altre, come Eva, l’hanno spinta a rifiutare la morale religiosa sessista e a mordere il frutto della conoscenza. Inès Arman, Nellie Bly e altre, giornaliste, ingegnere o politiche, le hanno dimostrato che le donne hanno gli stessi talenti degli uomini e meritano di far sentire la loro voce. Con questi frammenti personali e impegnati, Inna Shevchenko ci accompagna sulle tracce dei modelli femminili che le hanno permesso di costruire le sue idee e ci coinvolge nella rivoluzione delle donne.
Inna Shevchenko
Inna Shevchenko è attivista politica per i diritti delle donne. Sequestrata e minacciata dal KGB bielorusso nel 2011, ha ottenuto asilo politico in Francia dopo essere stata perseguitata anche in Ucraina. Laureata in Giornalismo e Diritti umani, partecipa a conferenze e scrive per la stampa internazionale.
Ha partecipato alla stesura del Manifeste Femen (Utopia, 2015) e Rébellion (Éditions des femmes, 2017). È inoltre autrice, insieme a Pauline Hillier, di Anatomia dell'oppressione (Ananke, 2018). Ha vinto il Prix de la Laïcité a novembre del 2017, a Parigi.