"Il giardino dei ciliegi" di Cechov al teatro Ivo Chiesa
"Il giardino dei ciliegi" di Anton Pavlovic Cechov va in scena al teatro Ivo Chiesa dal 27 al 30 maggio.
«Il giardino dei ciliegi si apre e si chiude in una stanza speciale, chiamata stanza dei bambini. Tra poco arriveranno i padroni, hanno viaggiato, vissuto e dissipato la loro vita. Bambini invecchiati che tornano a casa. Tuttavia il sentimento che pervade l’opera non ha a che fare con la nostalgia o i rimpianti ma con qualcosa di indissolubilmente legato all’infanzia, come certi organi misteriosi che possiedono i bambini e che si atrofizzano in età adulta.?L’incombere della scure sul giardino provoca un dolore sconosciuto, un risvegliarsi di quegli organi non ancora del tutto spenti nella loro funzione vitale. Un dolore che non ha nome e che solo guardando negli occhi il bambino che siamo stati potrà placarsi. Non vi è alcun tono elegiaco, è vita vera distillata: si dice, si agisce».
Con queste parole il regista Alessandro Serra, uno degli astri del teatro italiano, introduce alla sua lettura del capolavoro di Anton ?echov. Dopo il successo internazionale di Macbettu, la feroce versione in lingua sarda della tragedia di Shakespeare, il regista affronta Il giardino dei ciliegi facendo brillare, come scrive il critico Renato Palazzi, il suo «immaginario sospeso, uno stile trasognato sempre a metà fra teatro e danza». Con una attenzione raffinata per quei personaggi eterni, còlti in quella che per il regista è «una commedia intessuta di morte».
Grazie a un cast di altissimo livello, il dramma svela altre possibilità, altre chiavi di lettura, in cui i nodi centrali si dipanano in derive esistenziali. «La scrittura stessa – scrive ancora Serra – agevola questo dissolversi del centro e del focus: l’opera è cosparsa di piccoli impedimenti e fraintendimenti, anche linguistici, rotture sintattiche, pianti, canti, apnee, russamenti, borbottii e filastrocche, e poi i suoni. Tutto concorre a una partitura musicale che, scrive Mejerchol’d, è come una sinfonia di C?ajkovskij».