"La favola del principe Amleto" al Duse
L’incontro con le maschere rivela la natura profonda del testo di Shakespeare, una fiaba antica che ci conduce al mistero dell’uomo e dell’essere. Per la regia di Marco Sciaccaluga, "La favola del principe Amleto" arriva al Duse dal 30 gennaio al 3 febbraio.
Pochi personaggi hanno avuto la fortuna di Amleto, che ha largamente oltrepassato i confini teatrali per entrare nel vissuto comune, trasformandosi attraverso i secoli in un archetipo. Il principe malinconico in preda ai dubbi è certamente una delle più alte rappresentazioni dell’animo dell’uomo moderno. Facile che ogni attore prima o poi desideri interpretarlo.
Ma nella tragedia shakespeariana i personaggi che giocano un ruolo chiave sono tantissimi: dallo zio Claudio – l’usurpatore contro cui si rivolgerà la vendetta di Amleto – a Ofelia, prototipo della ragazza dal destino infelice, dal Segretario di Corte Polonio agli amici di Amleto – Laerte, Orazio, Rosencrantz e Guildenstern – sino alla compagnia di attori che sarà centrale nello scioglimento della vicenda.
A questo dramma corale si è ispirato Marco Sciaccaluga per creare uno spettacolo con i giovani attori del Master della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, che ogni anno dà vita a una nuova produzione. Il regista ha scelto di affrontare l’opera di Shakespeare da una prospettiva originale, che ci racconta così: «Se, come diceva il Dr. Johnson, il grande critico inglese del Settecento, “nulla è più necessario all’uomo che farsi raccontare le storie che già conosce”, il bisogno di raccontare Amleto è naturale e profondo in ogni artista di teatro. Sedotto da un’idea che mi viene da uno dei miei indimenticati maestri, Benno Besson, ho “osato” affrontare questo viaggio, facendo incontrare Amleto con il mondo delle maschere, privilegiando una delle infinite essenze di quella antica storia: una fiaba arcana che ci conduce al mistero dell’uomo e dell’essere, e dunque del teatro».