L'Esodo e il Centro Raccolta Profughi nella Colonia di Chiavari
Il 10 febbraio 1947 fu firmato a Parigi il "Trattato di Pace" con il quale l'Italia cedeva alcuni territori, tra i quali ad occidente Tenda e Briga Marittima e ad oriente il "Territorio libero di Trieste" e parte dell'Istria.
Gli abitanti avrebbero perduto la cittadinanza italiana se non avessero esercitato un'opzione entro l'anno successivo; chi lo fece fu costretto ad abbandonare i territori ceduti, dove viveva da sempre, dando luogo all'esodo giuliano dalmata (dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia).
Gli esuli, circa 250.000, spesso accolti con ostilità, dovettero in buona parte vivere per anni in 109 campi profughi, in condizioni precarie. Uno di questi centri fu, tra il 1947 e il 1955, la colonia di Chiavari intitolata alla memoria del generale Gustavo Fara, pluridecorato e "campione del fascismo".
L'edificio, voluto dal Partito Nazionale Fascista nel 1935 e destinato a "Colonia per ragazzi", fu inaugurato nel 1938 da Mussolini in visita nel Tigullio: progettato in stile futurista e razionalista, l'edificio era stato pensato a forma di aereo.
Giorgio "Getto" Viarengo, particolarmente attento alla storia del nostro territorio, ha approfondito le vicende di questo periodo e le propone a "Spazio Aperto" collocandole nel contesto storico del momento.
Il 30 marzo 2004 la Legge n.92 istituì il "Giorno del ricordo", il 10 febbraio di ogni anno, per mantenere vivo il significato della tragedia che si svolse al nostro confine orientale all'insegna del terrore instaurato con gli infoibamenti e altre forme di epurazione.
L'incontro ha il patrocinio del Comune di Santa Margherita.
Appuntamento sabato 13 febbraio alle ore 16.00, in via dell'Arco 38 a Santa Margherita Ligure.
L'ingresso, come per tutte le iniziative dell'Associazione "Spazio Aperto", è libero e gratuito.