Le donne della Resistenza a Sampierdarena, un video per ricordarle
Dimostrarono lo stesso coraggio e valore dei partigiani uomini e come loro subirono dai nazifascisti rappresaglie, torture, deportazioni. Alle donne partigiane, che nella lotta per liberare l’Italia si batterono anche per affermare l’emancipazione e la coscienza femminile in una società i cui pregiudizi continuavano a pretenderle subalterne e sottomesse, è dedicato giovedì 24 aprile alle 17 nel salone del Consiglio Provinciale di Genova a Palazzo Doria Spinola - l’incontro “La Resistenza delle donne” organizzato da Provincia e Festival dell’Eccellenza femminile con la partecipazione di molti enti e associazioni, esperti, testimonianze e la proiezione del docuvideo “Donne per la libertà – Resistenza a Sampierdarena“ realizzato dallo staff giornalistico e audiovisivo della Provincia di Genova.
All’incontro, aperto dai saluti del commissario della Provincia, Piero Fossati, della direttrice del Festival dell’Eccellenza al femminile Consuelo Barillari e del presidente Ilsrec Giacomo Ronzitti e condotto da Giovanna Rosi partecipano la storica Roberta Cairoli, Tiziana Bartolini che dirige Noi Donne, da 70 anni giornale dei movimenti delle donne, la giornalista e scrittrice Valeria Palumbo, Marilena Chirivì dell’Udi Genova, Wjlma Badalini, partigiana combattente Croce al merito di guerra, Caterina Grisanzio presidente dell’Anpi Sampierdarena e Ornella Visca dell’Anpi Sestri Levante.
Il video “Donne per la libertà – Resistenza a Sampierdarena“ racconta le storie di Tamara, Marietta, Valeria, Emilia, Ivonne, nomi di battaglia partigiani di un gruppo di protagoniste della lotta di Liberazione che vivevano e agivano tutte nella zona di Sampierdarena legate al circolo La Ciclistica del Campasso, crocevia tra Ponente e Val Polcevera. Fu in quest'area, la stessa del più grande polo industriale genovese con 50.000 lavoratori, più della metà nel Gruppo Ansaldo, che si scrissero molte pagine della Resistenza genovese dove le donne furono protagoniste dirette, come gli uomini.
Entrate nelle Sap svolsero indispensabili funzioni di diffusione dei materiali, raccordo e assistenza alle azioni e durante il grande sciopero del gennaio 1944 nelle fabbriche furono loro a staccare la corrente dai quadri elettrici. Nella retata nazifascista dell'agosto '44 vennero arrestate anche dieci partigiane e fra loro Rina Chiarini, moglie di Remo Scappini, presidente del CLN ligure, incinta che per le torture abortì e Iolanda Cioncolini “Clara” deportata e poi fortunatamente sopravvissuta al lager.