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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura Centro / Via di Porta Soprana

La macabra usanza: a Porta Soprana le teste dei condannati a morte

Pare che in antichità, per scoraggiare i malintenzionati, venissero appese alla porta della città le teste di ladri e assassini

Porta Soprana è sospesa nel tempo, tra i moderni palazzi di piazza Dante e le antiche case del centro storico: una visione rassicurante, accanto alla casa di Cristoforo Colombo e ai locali della movida, che protegge Genova dal lontano anno 1100.

E proprio nel medioevo la costruzione, vera e propria porta della città, doveva mostrare la potenza della Superba e scoraggiare tutti i potenziali delinquenti. Come fare? Secondo alcune fonti, in antichità si usava appendere a Porta Soprana le teste dei cadaveri dei condannati a morte, rinchiuse in apposite gabbiette, esposte alla vista di cittadini e foresti, ma anche alle intemperie.

Una visione inquietante che serviva a tenere alla larga i malintenzionati, ma neppure i cittadini comuni passavano volentieri sotto quelle teste in decomposizione, che - come si può immaginare - emanavano una puzza nauseabonda.

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