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Cultura Porto Antico / Via Magazzini del Cotone

Salone Orientamenti al via, centinaia di ragazzi alla scoperta del futuro

La manifestazione dedicata alla formazione e al contatto tra scuola, università e lavoro ha inaugurato martedì mattina ai Magazzini del Cotone, dove resterà sino al 16 novembre

Si è aperta oggi, ai Magazzini del Cotone del Porto Antico, la nuova edizione di Orientamenti, il Salone della Formazione che consente ai ragazzi di mettersi in contatto con il mondo del lavoro e dell’università per approfondire la strada da percorrere in futuro.

Centinaia i giovani che si sono messi in onda sin dalle prime ore della mattina, per visitare i 150 stand e conoscere meglio realtà regionali e non solo. In totale sono 20 i testimonial di questa 22esima edizione, 80 le aziende presente e 1116 gli annunci di lavoro disponibili. Sino al 16 novembre, inoltre, Orientamenti organizza incontri, dibattiti e laboratori, tra cui 50 seminari e 90 presentazioni di percorsi formativi.

Orientamenti, al Porto Antico inaugura il salone dedicato a scuola e lavoro | Foto

«In questa tre giorni del Salone Orientamenti si gioca il futuro individuale di ciascuno di questi ragazzi e il futuro collettivo di una generazione che ha di fronte a sé molte sfide - è stato il commento del presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti -  Da oggi fino a giovedì gli studenti avranno la possibilità di capire quali sono le nuove conoscenze richieste dal mercato di lavoro, intese come nuove tecnologie e come opportunità di inventare mestieri nuovi». Toti ha quindi sottolineato l’importanza della formazione e della scuola nel futuro di ogni singolo ragazzo, e si è augurato che il Salone possa aiutare i giovani a trovare la loro strada.

«L’obiettivo di questo Salone è far incontrare giovani e aziende, offrendo posti di lavoro e orientando i ragazzi  nel momento cruciale delle scelte che devono essere sostenute da percorsi di studio - ha confermato l’assessore regionale alla Cultura, Ilaria Cavo - Vogliamo aiutarli a capire  cosa accade intorno a loro, qual è l’offerta formativa ampia, cosa si aspettando le aziende e dove andare a cercare il lavoro, perché esiste un gap che bisogna ridurre tra le proiezioni che hanno le imprese e cosa sta sfornando la formazione.  I nostri ragazzi devono sapere quali sono i settori dove possono trovare lavoro».

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