Inaugurazione del museo Lucia Guderzo delle Tecnologie per i Disabili Visivi
La Fondazione Lucia Guderzo corona un lungo lavoro di ricerca con l'inaugurazione del primo museo italiano delle tecnologie per disabili visivi, che sarà ospitato a bordo della chiatta di Dialogo nel Buio di Genova - lo straordinario percorso multisensoriale, in totale assenza di luce, attraverso ambienti e situazioni reali di vita quotidiana, accompagnati da guide non vedenti.
Nata per onorare il ricordo di Lucia, che ha dedicato tutta la propria vita a rendere possibile un più alto livello di autonomia per le persone con handicap (motorio, sensoriale o cognitivo), la Fondazione è una Onlus che ha sede a Loreggia (Padova). Con la preziosa collaborazione dell'Istituto David Chiossone per ciechi e ipovedenti Onlus di Genova è riuscita a portare a compimento la prima sala del Museo che raccoglie quegli strumenti che hanno permesso ai ciechi e agli ipovedenti di conoscere il mondo in modo diverso.
La chiatta di Dialogo nel Buio ospita, così, un'esposizione di apparecchi quali le macchine da scrivere braille, i primi dispositivi informatici di interfaccia con il computer, i videoingranditori di un tempo e tanto materiale degli anni '70 e '80 che proviene dall'Italia, dall'America e da diversi paesi europei come Germania e Svezia, storicamente all'avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di ausili a compensazione dell'handicap.
Un posto d'onore è riservato all'Optacon, il primo strumento che con una sorta di telecamera ed una matrice di 144 aghi permetteva ai ciechi di leggere con il dito indice i caratteri a stampa e anche quelli manoscritti; l'istituto Chiossone era un punto di riferimento nazionale per chi voleva apprenderne l'utilizzo.
C'è poi il primo videoingranditore interamente italiano: nato dalla collaborazione tra la Tiflosystem di Padova e la Sèleco di Pordenone, univa la funzione di ingrandimento (con telecamera e leggio) ad un normale televisore, per ridurre l'ingombro di due apparecchiature a quello di una sola.
Merita una menzione anche il primo "computer per ciechi" progettato e assemblato in Italia: basato su una macchina Apple II, permetteva al cieco di leggere e scrivere, usare e creare software e prevedeva persino la connessione ad un monitor per avvicinare il mondo della vista a quello della cecità. Fu il primo dispositivo a rendere accessibile il Televideo a chi è privo della vista.
Sabato 26 settembre 2015, alle ore 11, la Fondazione Lucia Guderzo e l’Istituto David Chiossone
invitano tutti a Dialogo nel Buio, nella Darsena di Genova (di fronte al Galata Museo del Mare) per montare a bordo della chiatta e festeggiare l'inaugurazione ufficiale del Museo. Il presidente ed il vicepresidente della Fondazione, Davide Cervellin e Lorenzo Martini, assieme a Claudio Cassinelli, presidente dell'Istituto Chiossone, guideranno gli ospiti nella scoperta di queste tecnologie d'epoca.
A tutti i partecipanti, l’Istituto Chiossone offrirà la possibilità di visitare la mostra-percorso Dialogo nel Buio.