Cultura

"Faber Nostrum": le voci dell'indie italiano omaggiano De André

Tra i cantanti che hanno inciso l'album, i genovesi Ex Otago, e poi Willie Peyote, i Ministri, Colapesce, Motta, The Zen Circus e altri

Redazione 30 aprile 2019 14:14

Ci sono "Il bombarolo", "La canzone di Marinella", "Fiume Sand Creek", "Amore che vieni, amore che vai" e i più grandi successi di Fabrizio De André nell'album "Faber Nostrum". La novità è rappresentata dalle voci che li interpretano, ovvero quelle più interessanti del panorama indie nostrano, ognuna con il proprio stile e la propria personalità, ma senza rinunciare all'impronta del grande cantautore.

Tra gli artisti che hanno inciso "Faber Nostrum" troviamo anche i genovesi Ex-Otago, reduci dal Festival di Sanremo, che hanno interpretato "Amore che vieni, amore che vai". Ma ci sono anche altri nomi noti come Willie Peyote, Gazzelle, Canova, Cimini, Lo Stato Sociale, i Ministri, Colapesce, Motta, The Zen Circus, Pinguini Tattici Nucleari, e altri.

In tutto sono 15 gli artisti che hanno "reinventato" le canzoni di Faber per l'album uscito il 26 aprile per Sony Music e Legacy Recordings. Le interpretazioni sono di vario genere: chi ha semplicemente riarrangiato la musica, chi ha cambiato le canzoni più in profondità (come "Il bombarolo" di Willie Peyote, che parla questa volta di un impiegato licenziato), un atto di coraggio non da poco, seppur "benedetto" dalla Fondazione Fabrizio De André. La stessa Dori Ghezzi infatti - vedova di De André e presidente della Fondazione - ha approvato il progetto, ribadendo che Faber avrebbe trovato interessante il confronto e l'evoluzione delle sue canzoni tramite differenti generazioni e linguaggi, anche laddove i cantanti hanno adoperato inventiva e un certo pizzico di audacia.