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Cultura San Martino / Corso Aldo Gastaldi

Quando la Casa dello Studente di corso Gastaldi diventò la base del "boia di Genova"

Il palazzo venne occupato dai nazisti e, da luogo di cultura per gli studenti, divenne la base utilizzata dalla Gestapo per torture e altri crimini

Cela un passato oscuro, durante il periodo della seconda guerra mondiale, la Casa dello Studente di corso Gastaldi: questo imponente edificio - di cui si riconosce l'architettura in stile littorio - venne costruito nel 1934.

La sua gestione, inizialmente, era affidata all'Università di Genova, ma dopo appena due anni passò direttamente sotto il controllo del Partito Nazonale Fascista. E fu così che, durante la dittatura, il nome "Casa dello Studente" venne sostituito con un chiaro riferimento: "Casa del fascista universitario".

Verso la fine della seconda guerra mondiale, il palazzo venne occupato dai nazisti, e la trasformazione fu completa: da luogo di cultura costruito per gli studenti, la casa divenne una squallida prigione utilizzata dalla Gestapo per torturare prigionieri politici, partigiani, e genericamente tutti gli antifascisti (o presunti tali) che capitavano a tiro. La polizia segreta tedesca, nella Casa dello Studente, ubbidiva agli ordini di Friedrich Engel, conosciuto come "il boia di Genova". Il 23 aprile 1945, i nazisti, prossimi all'imminente sconfitta, abbandonarono l'edificio bruciando la documentazione custodita: da questo gesto però scaturì un vero e proprio incendio incontrollato, che bruciò gran parte dell'edificio.

Nel dopoguerra la Casa dello Studente potè finalmente contare su un futuro migliore: divenne un rifugio per i genovesi che avevano perso la casa a causa dei bombardamenti, e poi l'edificio venne restituito alla gestione dell'Università.

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