"Così è (se vi pare)" di Luigi Pirandello al Duse
A distanza di un secolo la commedia finto-naturalistica di Pirandello - al teatro Duse dal 5 al 10 febbraio - è ancora una potente metafora sull’incertezza delle relazioni.
Un uomo, la suocera e la moglie, che nessuno vede mai: il signor Ponza e la signora Frola, sono i protagonisti della fitta trama che Luigi Pirandello costruisce con maliziosa abilità nel 1917. È un gioco, appunto, dove tutto è sottile commedia, racconto tagliente tra realtà e finzione.
I due protagonisti non sono esenti, scriveva nel 1985 il critico Roberto De Monticelli, «dalla raziocinante ambiguità pirandelliana; sono sì vittime della crudele curiosità di quella società di provincia ma ne mettono in crisi le certezze, i tabù della conoscenza, che sono i luoghi comuni non di ciò che è ma di ciò che appare». Filippo Dini, regista e attore pluripremiato, affronta questa commedia con un cast giovane, affiatato e compatto: «Le certezze sfumano – scrive Dini – di fronte alla realtà di una famiglia fuori dagli schemi, che ha un comportamento anomalo, contraddice il buon senso, si prende gioco delle regole del vivere civile. Nel classico salotto borghese prende vita l’enigma: è la seconda moglie, quella che Ponza tiene nascosta in casa, per evitare alla suocera lo shock di ricordare la morte della figlia, la prima consorte? Oppure questa è veramente la prima moglie, che la follia del marito scambia per un’altra? La signora Flora e il genero raccontano una propria versione dei fatti, mentre tutto intorno gli altri inseguono un’ipotetica Verità».
Il personaggio della Signora Frola è stato cavallo di battaglia di grandi prime attrici: sta oggi alla classe, all’immenso talento di un’artista come Maria Paiato dire una parola nuova in questa storia, facendone, a distanza di un secolo, ancora la potente metafora sull’incertezza delle relazioni umane.