Presentazione del libro "Codice parallelo" al Centro Civico Buranello di Sampierdarena
Ambientato a Genova tra il Medio Evo e i giorni nostri, il romanzo "Codice Parallelo: La Leggenda di Fra Jacopo" sarà presentato il 2 luglio ore 17,00 al Centro Civico Buranello di Sampierdarena (Sala Blu) nell'incontro dedicato alla memoria di Alfredo Remedi.
Storico bibliotecario, uomo di cultura e carità, Alfredo sarà ricordato dall’autrice Paola Mazzuchi insieme a Davide Penna (presidente dell’Associazione “Arena Petri”) e ai "Cercamemoria" della Biblioteca Gallino.
Il romanzo (edizione "Chiave di lettura") mescola fantasia, realtà storica ed evidenze scientifiche in un connubio avvincente e unico, ricco di umanità. Con la Prefazione del Cardinale Angelo Bagnasco e impreziosito dai disegni a china dell’illustratore Tavo, il racconto trae ispirazione da una ricerca vera in campo medico per accendere i riflettori su un dramma attuale e non nuovo: la sindrome rara di Lesch-Nyhan. Ingresso libero su prenotazione (max 50 posti): tel. 0106598102; info@chiavedilettura.it; info@lesch-nyhan.eu.
Fra Jacopo da Varagine, futuro arcivescovo di Genova, è al lavoro sulle biografie dei Santi, quando si trova coinvolto nell’enigma di un bambino che sembra posseduto dal demonio. Otto secoli dopo, Manuela, giovane medico, è di fronte allo strano e inquietante caso clinico di Fabio. Due indagini disperate in cui la verità sembra celata in un codice parallelo. La storia, illustrata dai disegni a china di Maurilio Tavormina (in arte Tavo) che ritraggono scorci suggestivi della città, accende i riflettori su un dramma attuale e non nuovo: la sindrome rara di Lesch-Nyhan. Alla ricerca su questa rara malattia è destinato il ricavato dell’edizione acquistabile al negozio solidale dell’Associazione LND con un contributo di 10 euro (www.lesch-nyhan.eu; negozio@lesch-nyhan.eu).
«Questo libro è dedicato alla memoria di Alfredo Remedi – spiega Davide Penna - non solo perché Alfredo era una di quelle persone luminose che sa lasciare una traccia di bene profondo in chi incontra. Ma soprattutto perché i temi affrontati dal libro sono quelli per cui lui ha dato la vita: una conoscenza viva della storia del territorio, che poco sapeva di mera erudizione perché condivisa con passione e accuratezza nei tanti anni da direttore sia della Biblioteca Guerrazzi di Cornigliano sia della Gallino di San Pier d’Arena; una fede luminosa testimoniata con umiltà, simpatia e signorilità, nei tanti anni di impegno nelle parrocchie cittadine, in particolare di Santa Maria della Cella a San Pier d’Arena».