Club Cheval, Calcutta e Cosmo live al Goa Boa
Un team di quattro produttori con sensibilità differenti – Canblaster, Myd, Sam Tiba e Panteros666 – che mescolati insieme danno vita a Club Cheval, rivelazione della nuova scena underground ed uno dei migliori esempi della vibrante scena club francese di oggi. Dopo numerose esperienze in singolo, tra tutti Panteros666, e le prime elettrizzanti produzioni anche con Brodinski per Bromance Records, Club cheval (noti anche come “Cc:”) hanno pubblicato quest’anno l’album d’esordio “Discipline“, registrato a Miami e accolto dai media d’oltralpe come “il futuro dell’elettronica francese”, anche grazie alle influenze old school e ai campionamenti R&B sapientemente affiancate dai suoni più underground delle nuove tendenze.
Calcutta è la rivelazione dell’anno, grazie alla pubblicazione del singolo-manifesto dello struggimento d’amore “Cosa mi manchi a fare” è riuscito nell’intento quasi programmatico del titolo dell’album “Mainstream” a farsi conoscere praticamente da tutti. Edoardo D’Erme, in arte Calcutta, nasce e vive fra Latina e Roma. Dal 2011 suona in lungo e in largo per la penisola, nei locali, negli scantinati e a casa della gente. Canta di gite pontine, amori veri o immaginati e piccole cose che saranno capitate anche a voi. Nel 2012 incide un disco per Geograph Records che si chiama “Forse…” (2012) e diventa un piccolo culto. Il 30 Novembre 2015 esce “Mainstream” il secondo album di Calcutta pubblicato per Bomba Dischi in collaborazione con Pot Pot Records, prodotto presso Studio Nero di Roma da Calcutta e Marta Venturini e missato e masterizzato da Andrea Suriani, con la supervisione artistica di Niccolò Contessa de I Cani presso Alpha Dept Studio di Bologna. “Mainstream” è un disco pop rovesciato in 10 tracce d’amore immediate.
Cosmo è la teoria del caos applicata alla musica pop. La tradizione musicale italiana rivisitata in chiave dance, psichedelica e moderna: un incrocio tra Lucio Battisti e gli Animal Collective.
Cosmo (Marco Jacopo Bianchi) – meglio conosciuto anche in veste di frontman e leader dei Drink To Me, una delle band più solide e apprezzate del nostro panorama underground – non ha paura di rischiare: la sua musica cerca di parlare un linguaggio nuovo, imbastardito dalle esperienze e dalla sperimentazione. Prova a far convivere una scrittura spiccatamente pop con un attitudine che pesca a piene mani dall’universo della musica da club e che guarda senza timidezza anche a mondi all’apparenza lontanissimi e irraggiungibili. Pop, ma anche altro grazie al groove di basso e piatti che dà vita a ritmiche in cassa dritta in un generale clima di energia esplosiva. Anticipato dal singolo “Le voci”, un pezzo che racchiude in sé l’anima del disco e che gioca continuamente col contrasto tra realtà e sogno, delirio e concretezza, il nuovo album “L’ultima festa” (uscito ad aprile per 42 Records) amplifica i contenuti che avevano reso il suo esordio solista “Disordine” uno dei dischi più celebrati e interessanti del panorama italiano di questi ultimi anni.