Cielo e Terra: narrazioni in punta d’argento e oro svelato
Carla De Fortis esprime un dualismo vivente, una bivalenza che è terrena ed ultraterrena allo stesso tempo; un pensiero delicato e solenne che produce visioni narranti di inestimabile valore spirituale: inquiete punte d’argento su carta e misteriosi ritratti policromi semicelati dalla lamina d’oro. Un pensiero per lampi e baleni di sole che traluce dalle opere, svelando la vera natura dell’essenziale e del caduco mediante una immagine su tutte, quella della furia elementale.
Con le parole dell’autrice medesima: “ […] I tornados rappresentano il nesso tra cielo e terra, due stati fisici: uno imponderabile – il cielo, con i suoi eventi atmosferici così come accadono, piombando nell’esistenza delle persone – l’altro comune e quotidiano – la terra, rappresentata da scorci minuti e sereni entro i quali si risolve la vita di tutti i giorni: la casetta, la strada, il posto di lavoro, il mezzo di trasporto ecc.
La tecnica svela, se così si può dire, lo sgomento, l’atterrita sorpresa nell’assistere alla manifestazione devastante della natura, descritta però in modo volutamente delicato, preciso, imperterrito”.
Levano il capo accanto alle trombe d’aria, quasi muti e gelosi testimoni di tanto spettacolo, ritratti maschili e femminili che si affacciano dal cataplasma dorato sui loro volti; identità in via di sanamento da chissà quale lesione del Sé, fanno capolino da finestre che hanno la forma di pennellate stilizzate, semplici eppure gestuali. Scrive, a proposito, De Fortis: “I ritratti, sostanza dell’atto mimico-pittorico per antonomasia, impreziositi e resi sacri per mezzo della tecnica della foglia d’oro […] squarciati, vengono liberati tramite l’essenziale colpo di pennello che spalanca il ritratto allo spettatore.
Il velo aureo che rifascia i ritratti rappresenta il valore quintessenziato dell’essere umano, la forza rigeneratrice che si oppone a vicende personali infelici, avverse. Rivela, inoltre, la soave violenza dell’emozione: dicotomia rappresentata dal rude segno pittorico contrapposto al preziosismo dell’oro”.