La "Cenerentola" di Prokof'ev al Carlo Felice
Sono diverse le partiture musicali su cui sono state create sin dall’Ottocento innumerevoli letture coreografiche di questo titolo, ispirato alla fiaba di Perrault del 1697. Frédéric Olivieri ha scelto la partitura di Prokof’ev e il libretto di Nicolai Volkov, datati 1941-’44, mantenendo uno stile fiabesco e romantico, che ben si addice alla giovane età degli interpreti. Della prima versione del balletto è autore Rostislav Zakharov e andò in scena, in tre atti, al Bolshoi di Mosca nel 1945, cui fece seguito la coreografia di Konstantin Sergeev al Kirov nel 1946. La partitura di Prokof’ev, anche per non incorrere nella censura ?danovista, risponde alla tradizione coreutica russa, che voleva una varietà di danze classiche e popolari, danze di corte e danze esotiche, passi a due, variazioni, valzer, mazurche, pavane, gavotte.
Una scelta dettata anche dalla volontà di garantire una varietà che permettesse ai ballerini di dimostrare le proprie doti tecniche e abilità interpretative. Il carattere di ciascun personaggio è tratteggiato attraverso Leitmotive e temi musicali che seguono le vicende narrate nella storia: così Cenerentola è caratterizzata da tre diversi temi, il primo che sottolinea il senso di oppressione e solitudine, il secondo la speranza in un futuro più roseo e il terzo l’innamoramento e la gioia della serenità raggiunta. Le sorellastre, invece, vengono delineate attraverso toni farseschi e goffi, mentre la matrigna entra in scena accompagnata da modulazioni aspre e minacciose, in netto contrasto con le note melodiose e rassicuranti della Fata.
La Cenerentola proposta dalla Scuola di Ballo è in due atti, ove spiccano diversi momenti che mettono alla prova le abilità degli allievi: nel primo atto la danza delle fate delle quattro stagioni, chiamate dalla Fata Madrina per trasformare il sogno di Cenerentola in realtà e condurla al ballo, e nel secondo atto, il ballo a corte, la danza delle tre arance, dono del Principe che le sorellastre si contendono, le danze spagnola e araba, le variazioni e i passi a due di Cenerentola e del Principe.
Alla messa in scena sono chiamati molti allievi ed ex allievi dell’Accademia, dai sarti agli scenografi, dai parruccai ai truccatori e parrucchieri, ai fotografi.
Le scene sono firmate da Angelo Sala, i costumi degli interpreti principali sono stati disegnati da Chiara Donato. Le sculture sono state realizzate da Fausta Cerizza, ex allieva del Corso scenografi. I costumi sono realizzati ed elaborati da allievi ed ex allievi del Corso per sarti dello spettacolo, nonché dalla Sartoria Brancato.
Sul palcoscenico oltre 100 allievi della Scuola. I ruoli principali sono affidati ad allievi fra il sesto e l'ottavo corso: Caterina Bianchi (8° corso) vestirà ancora i panni di Cenerentola, mentre Endi Bahaj (8° anno) quelli del Principe.