"Cara Medea" e "Da madre a madre": così il Teatro della Tosse celebra l'8 marzo
Doppio spettacolo al teatro della Tosse per celebrare la Giornata Internazionale della Donna.
Martedi 8 marzo, si inizia con "Cara Medea", "prima della prima" nel foyer del teatro della Tosse alle 19.30, un breve spettacolo di Fiammetta Bellone, nato nei laboratori di Paolo Antonio Simioni, pensato per spazi para- teatrali, per una dimensione intima e raccolta, che favorisca al massimo la relazione dell’attrice con il pubblico.
"Cara Medea" è un monologo di Antonio Tarantino che racconta una Medea cecena del XX secolo, liberata dall’Armata Rossa dal campo di Sobibor, attraversa l’Europa orientale per raggiungere Giasone nel silurificio di Pola, in Jugoslavia.
Un testo divertente e straziante su una donna semplice e devastata in cui resta solo un’eco remota della dimensione magica e divina della Medea del mito. Una Medea di questo secolo breve, in cui un dio indifferente e privo di misericordia, abbandona le sue creature ai loro errori, senza scampo, né possibilità di espiazione e redenzione. Resta la possibilità di un perdono e di una compassione tutti terreni, che non riparano, ma forse leniscono e restituiscono a Medea la sua luce e la sua ascensione.
Successivamente, martedì 8 alle 20,30 e mercoedì 9 marzo alle ore 17 alla sala Campana dei teatri di Sant'Agostino arriva "Da madre a madre" di Irene Lamponi, Bintou Ouattara e Carla Peirolero, per la regia di Enrico Campanati.
Ispirato dal libro di Nuto Revelli, uno spettacolo scritto e interpretato da tre donne che parla di donne, di madri, di come spesso siano proprio loro l’anello forte, oggi come ieri, in Italia come in Africa.
Da madre a madre mette in scena il mondo dei matrimoni misti, della tratta delle bianche, delle guaritrici e masche degli anni ’20 e 50, e l’Africa, di ieri e di oggi.
Nato da un lavoro di scambio e scrittura tra le tre protagoniste, lo spettacolo ci parla delle similitudini, più che delle differenze, tra antiche e odierne schiavitù, ci racconta quel “mondo dei vinti“ che non conosce frontiere, o colore della pelle, ma solo gabbie da cui è possibile uscire solo attraverso consapevolezza, conoscenza, solidarietà.
Racconta la migrazione di oggi, dove le donne portano un peso grande, ma sono anche capaci di grandi mediazioni, e di tenacia nel tenere insieme famiglie, paesi, generazioni.
Tutto comincia da un matrimonio imminente, misto, tra due giovani… ma è solo un pretesto.
Si ride e ci si commuove, intrecciando esperienze, ricordi, geografie diverse.
Dopo le repliche a Genova, lo spettacolo sarà a Cairo Montenotte al Teatro Osvaldo Chebello giovedì 10 marzo alle ore 21.
“È una idea che mi frulla in testa da tanto tempo. Mi ha sempre colpito la similitudine tra le storie contadine raccolte da Nuto Revelli, o che mi raccontava la nonna Ghitina, filandera a Mondovì, e le storie che ho sentito al Suq, dalle donne immigrate. La fatica e la forza, la rivolta silenziosa, ma tenace. Il volere tenere insieme la famiglia o le famiglie, a costo di sacrifici, per garantire un futuro ai figli, alle figlie. Da madre a madre" dice Carla Peirolero.
Il biglietto per "Cara Medea" costa 5 euro, per "Da madre a madre" 18 euro. È possibile prenotare telefonando al botteghino del Teatro della Tosse 010/2470793 dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.oppure acquistare i biglietti sul sito www.teatrodellatosse.it