"Il senso della vita di Emma" al teatro Duse
Il romanzo teatrale di una famiglia, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Arte, politica, terrorismo, relazioni, ecologia, scelte: si muove tra memoria e presente la nuova creazione di Paravidino, in scena al Duse dal 6 all'11 febbraio 2018.
In scena, affiancato da Iris Fusetti, Fausto Paravidino, come regista e attore, propone spesso una recitazione scarna, demistificatrice, aguzza e analitica, che pure esplode in tragedie dolenti e dolorose. Ora affronta un nuovo testo: Il senso della vita di Emma. Presentando il lavoro, Paravidino scrive: «è un romanzo teatrale in due parti. Siamo all’opening di una galleria, tra i quadri c’è il ritratto di una donna: Emma. Di lei conosciamo solo la sua faccia dipinta. Quanto dobbiamo sapere del soggetto per apprezzare l’opera? Comincia così la storia di Emma, raccontata e agìta dalle persone della vita di Emma: la madre, il padre, il fratello, la sorella, gli amici dei genitori, il parroco, una vicina… ma non da Emma. Emma non parla, perché Emma è scomparsa. È scomparsa volontariamente e le persone della vita di Emma si chiedono perché Emma abbia fatto come la madre di Emma quando era incinta di Emma. Allora era scomparsa, era scomparsa perché non sopportava più la sua vita ma sapevano tutti dov’era: era da Clara e da Guido, i suoi amici. Emma invece nessuno sa dov’è. Sanno che non ha più il profilo facebook né il telefono e sanno che è stata avvistata in Kosovo e che ci sono due persone che ricevono notizie di lei. Sanno che sta bene. E che, prima che cali la tela, tornerà».