Parole, arte e musica: i cittadini difendono gli artisti di strada
Martedì 27 settembre dalle ore 15 alcuni rappresentanti di EveryOne Group, 100 Thousand Poets for Change, Touch Art International, Lavinia Dickinson Project e della società civile genovese terranno un’iniziativa di strada basata su parola, musica, arte, libertà e democrazia in piazza Matteotti, uno dei luoghi genovesi che più spesso accolgono le performance degli artisti di strada. «Il recentissimo episodio svoltosi in via XX Settembre, a Genova, che ha visto quattro agenti di polizia municipale allontanare due giovani musicisti di strada, desta grande preoccupazione nella società civile»: così spiegano i vertici di TouchArt International.
Così parte l’appello a Tursi da parte di EveryOne Group, 100 Thousand Poets for Change (100 Mila Poeti per il Cambiamento), Touch Art International, Lavinia Dickinson Project. «L’episodio è allarmante - spiega il poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini - perché mette in luce crepe nella struttura democratica della nostra città. Le istituzioni genovesi, influenzate da un clima intollerante che attraversa il paese, stanno maturando la pericolosa convinzione che l’ordine e la sicurezza siano rappresentati da strade silenziose, senza colore, senza note. Mi sono trovato più volte a dialogare con agenti di polizia municipale intenti ad allontanare senzatetto o, avvertiti da solerti cittadini, musicisti che suonavano per le vie della città. Lo scambio di idee con loro è sempre stato ragionevole e civile, ma è evidente che un’ideologia ostile alla libertà di aspre sione serpeggia all’interno delle istituzioni locali. È importante che la società civile si ponga accanto agli artisti di strada e alle persone più vulnerabili, perché l’indifferenza è complice della repressione».
«Sono titolare della prima licenza del comune di Genova come ambulante artista di strada - dice Mario Morales Molfino, regista teatrale e promotore culturale - e confermo che la musica in strada accompagna tutte le città piú civili del mondo».