"Laika" di e con Ascanio Celestini all'Archivolto
Un Gesù improbabile, chiuso in un appartamento di periferia, spedito di nuovo sulla terra per osservare l’umanità, si confronta con dubbi e paure. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e un barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni.
Peccato che lui in realtà non veda niente, perché stavolta Dio l’ha fatto cieco. E per questo motivo al suo fianco c’è Pietro, che si occupa di fare la spesa, guadagnare qualcosa, curare la casa, e che soprattutto lo ascolta, lo sostiene, lo aggiorna su ciò che accade fuori dalla finestra. La sua voce, registrata, è quella di una donna. A Pietro Gesù chiede spesso del barbone, che è un nordafricano scappato dal proprio paese: anche la sua voce è registrata, da un emigrante arrivato in Italia da un barcone.
Così nel suo nuovo spettacolo Ascanio Celestini mette in scena la parabola di un povero Cristo contemporaneo, uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere “solo sul cuor della terra: vuoi vedere che la trinità è una balla e alla fine salterà fuori che Dio sono soltanto io?”.
Lo spettacolo di e con Ascanio Celestini, con Gianluca Casadei alla fisarmonica e la voce fuori campo di Alba Rohrwacher, andrà in scena all'Archivolto dal 21 al 23 gennaio.