"L'anima buona del Sezuan" di Bertolt Brecht al Modena
In una società dominata da cinismo e meschinità si cerca un’anima pura per riscattare il mondo. Dal genio di Brecht una fiaba morale ambientata in un Oriente neanche troppo lontano: al teatro Modena dal 13 al 15 febbraio 2020.
Uno spettacolo accuratissimo, di forte impatto visivo: Elena Bucci e Marco Sgrosso firmano la loro edizione del capolavoro di Bertolt Brecht, rinnovando la grande lezione umana e teatrale di un maestro del teatro come Leo de Berardinis. Circondati da un ensemble affiatato e dinamico, utilizzando maschere bianche a connotare i vari personaggi, Bucci e Sgrosso danno vita a un vivace gioco brechtiano, ironico, rigoroso e coinvolgente.
Su cinque palchetti che evocano quelli della Commedia dell’arte, la compagnia interpreta la favola teatrale – che racconta della prostituta Shen-Tè, l’esempio di “anima buona” e della sua mutazione nel perfido Shui-Tà – come una vertigine metateatrale, sospesa tra recitazione, canto, danza e musica dal vivo, e danno ritmo e forza al tema del travestimento, del doppio, dei valori ambigui in una società irrisolta. Elena Bucci e Marco Sgrosso possiedono forza, consapevolezza, tecnica, per giocare con Brecht: come una freccia scagliata attraverso il tempo, hanno attraversato le pagine recenti di una importante storia teatrale italiana, ed oggi mostrano non solo frutti maturati in questi anni di ricerca, ma il desiderio mai pago di rilanciare, di innovare ancora e di nuovo.
Scrive il critico Renato Palazzi: «L’ambiguità della metamorfosi, la coesistenza negli stessi individui di due modi di essere diventa la cifra portante di questa interpretazione. Solo alla fine, quando lei pronuncia il famoso “Aiutatemi”, si tolgono tutti le maschere svelando il proprio aspetto umano». E aggiunge Enrico Fiore: «Mi sono commosso, perché in questo spettacolo circola, senza parere e pure fortissima e indomita, la lezione di Leo de Berardinis, che si fondò sulla necessità di dar luogo, sempre, a un teatro che vada oltre il teatro, per fondersi con la vita».