La rete "Ip Ip Urrà" in campo per piantare nuovi alberi con le mani dei bambini
Un albero da piantare per una primavera di rinascita e di cammino verso la crescita nei pieni diritti, a partire da quelli della prima infanzia. Un albero di pace contro la guerra che dal 24 febbraio ha fatto piombare il mondo in un nuovo disastro dopo il drammatico biennio della pandemia. È questo il senso dell’iniziativa nazionale del progetto “Ip Ip Urrà – Infanzia Prima”, selezionato dal fondo di contrasto alla povertà minorile dell’impresa sociale Con i bambini, che il 21 marzo promuove questa manifestazione in contemporanea in otto città da Sud a Nord, toccando anche Genova. L’evento mobilita infatti tutti gli enti partner del progetto che ha come capofila l’associazione Chi rom e...chi no di Scampia, a Napoli. Una manifestazione che unisce in un gesto simbolico il grido contro la violenza della guerra, delle mafie e del razzismo partendo dalle prime vittime di tutti questi crimini: i bambini e le bambine in ogni luogo.
La scelta del 21 marzo non vuole essere solo una celebrazione dell’inizio della primavera, perché in questa giornata si celebrano due importanti appuntamenti: la memoria delle vittime innocenti di mafia e la giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale.
A Genova, nei Giardini Rotondi a Santa Maria di Castello (Sestiere del Molo), alle 16.30, la Cooperativa Sociale Mignanego partner del progetto insieme all’equipe del nido Vico Rosa, pianterà un albero di melograno e darà vita a un'azione di guerrilla gardening nel quartiere: saranno infatti acquistate 50 primule e margherite perché i bambini che parteciperanno all’iniziativa possano piantarle.È stato scelto il melograno perchè, oltre che simbolo di abbondanza, "un altro significato del Melograno è la fratellanza e l’unità dei popoli: gli arilli che si tengono stretti e uniti dentro alla dura buccia del frutto sono l’immagine che, da sempre, evoca un significato positivo anche per la collettività."
Barbara Pierro, dell’associazione Chi rom e…chi no, dichiara: “La guerra in ogni dove e in ogni tempo è un abominio dalle terribili conseguenze, non sempre e chiaramente misurabili. Di fronte a quanto accade sentiamo importante prendere una posizione in nome della solidarietà tra i popoli, costruendo ponti di accoglienza a favore di tante mamme e bambin? in arrivo dall'Ucraina affinché con ‘Ip Ip Urrà’ possiamo essere un humus per tanti semi di speranza che non dobbiamo smarrire in questi tempi così difficili. ‘Ip Ip Urrà’ è un progetto nazionale che si sviluppa in 10 regioni italiane, coinvolgendo oltre 22 tra enti e organizzazioni con l'associazione Chi rom e...chi no in qualità di soggetto responsabile. Il progetto lavora alla creazione di spazi in cui i bambini e le bambine possano attivare e nutrire aspirazioni e desideri, gli adulti trasformare il talento nascosto in valore da mettere a frutto nel proprio percorso di vita, sperimentando il fare con e per gli altri. Sviluppa processi di crescita, partecipazione e reciproca solidarietà tra le famiglie. Mette al centro di tutte le strategie l'informalità, il gioco, i talenti e la cultura del sospeso, partendo dalla potenza degli incontri e del lavoro di rete. Giocare all’aria aperta e negli spazi pubblici, fare insieme genitori e figli, partecipare a eventi culturali e opportunità educative a cui avvicinarsi liberamente e gratuitamente, nei parchi, nelle piazze, nelle nostre periferie, per riscoprire la forza educativa della famiglia, favorendo un atteggiamento di ricerca e di riflessione sul ruolo genitoriale e di adulti consapevoli, scoprendo la bellezza dell’agire collettivo, con un progetto unico, indirizzato al bene comune (cofinanziamento comunitario, reciprocità e cultura del dono)”.
Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione "Con il sud".