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Economia

Turismo, bagarre sulle presenze a Capodanno: botta e risposta Grosso-Serafini

Gli albergatori registrano una diminuzione delle prenotazioni per fine anno, Regione e Comune rassicurano sulla crescita. E l'ex assessore alla Cultura accende la fiamma

«A Genova il turismo cresce nonostante il crollo del ponte Morandi»: così Regione e Comune rispondono, seppur in maniera indiretta, ai dati raccolti da Federalberghi, che ha denunciato un calo di presenze nelle strutture cittadine da agosto a oggi, e una netta diminuzione di prenotazioni per Capodanno stimata intorno al 30%.

«Le campagne di comunicazione istituzionali hanno dato riscontri positivi», sottolineano però in una nota congiunta l’assessore regionale al Turismo, Gianni Berrino, e l’assessore comunale al Commercio e al Turismo, Paola Bordilli, snocciolando dati: 1 milione e 900mila le presenze registrate a Genova nei primi 11 mesi dell’anno, circa 100.000 in più rispetto al 2017, pari a un incremento del 2,88% delle presenze, e del 4,62% degli arrivi. 

«Nel mese di novembre si è avuto un incremento di oltre il 9% che ha pareggiato, in termini di trend positivo di mercato, gli investimenti in comunicazione e le sinergie di marketing messe in campo con i principali operatori del settore - dicono Berrino e Bordilli - Abbiamo cercato di mettere in campo una serie di campagne di comunicazione per invitare i turisti a venire a Genova, compiendo anche un gesto di solidarietà nei confronti della città. Azioni che sicuramente sono state efficaci e hanno premiato, facendo registrare riscontri positivi soprattutto nel capoluogo».

L'ex assessora: «Genova percepita come inefficente e depressa»

Sull’argomento è intervenuta anche l’ex assessora al Marketing Territoriale e alla Cultura del Comune di Genova, Elisa Serafini, che lo scorso luglio aveva dato le dimissioni, ufficialmente per “divergenze d’opinione” con il resto della giunta, di fatto perché spesso in disaccordo con le scelte compiute dalla squadra di Marco Bucci.

Ad ammetterlo, senza troppi problemi, è lei stessa, che in un post «che farà arrabbiare qualcuno, ma con intento costruttivo», sottolinea come «questa retorica compassionevole (post crollo del Morandi, ndr), non stia servendo a nulla. La scelta è stata quella di trasformare Genova e la Liguria nella nuova Amatrice - scrive Serafini - Comprate il pesto, piangete i morti, a tempo indeterminato. Questo approccio, però, uccide la percezione di una città. Oggi Genova è percepita come una città inefficiente e depressa, dove non succede nulla, si piange, e per "aiutarla" si può solo comprare il pesto. Si è scelto di ridurre gli eventi a piccole iniziative silenziose, per non "offendere le vittime". Ma cosa si intende con "non offendere le vittime”?».

Serafini fa riferimento all’evento previsto per Capodanno (uno spettacolo di luci proiettate sui muri dei palazzi accompagnato da un concerto e un dj set) riflettendo sul fatto che «avrebbero potuto esserci due strade: proseguire con la programmazione già avviata (che non era questa), oppure associare un evento al tema del sostegno alle vittime, invitando dei veri big della musica internazionale, che potessero attrarre decine di migliaia di visitatori. Invece si è scelto di realizzare eventi sottotono, nulla che abbia funzionato, purtroppo, dati alla mano», ha concluso, invitando Genova ad avere «più coraggio».

Grosso risponde a Serafini: «Ricorda la volpe e l'uva»

La replica dell’attuale assessore alla Cultura del Comune di Genova, Barbara Grosso, non si è fatta attendere: «Chi ha problemi con se stesso e con le proprie scelte dovrebbe almeno evitare di scaricare responsabilità personali su altri - ha detto Grosso - perché, senza scomodare la psicologia, rischia di entrare a pieno titolo nella aneddotica della volpe e l’uva, con l’aggravante specifica che l’uva non era troppo in alto per la propria portata, ma per il proprio coraggio, che ha impedito di allungare il braccio».

«Dell’assessore Serafini, scelto e accompagnato dal Presidente Toti e dal Sindaco Bucci, nella speranza, andata delusa, di aver trovato per la politica un talento creativo, ricorderemo con qualche perplessità alcune iniziative certamente rumorose, diciamo di un genere culturale nuovo: le liti - ha proseguito Grosso - Lite con il Premio Paganini, con dimissioni del Presidente, lite con promotori del Museo Villa Croce, usato dall’assessore come luogo per sagre ultrà della salamella».

L’assessore ha ricordato anche che i festeggiamenti di Capodanno verranno interamente pagati da sponsor (Msc), aggiungendo che «parlare di città triste e piagnucolosa da parte di chi da questa città ha avuto chance certamente superiori ai suoi meriti, risulta un po’ offensivo per chi, a differenza della Serafini, è rimasto in trincea a cercare di cambiarla questa città, e non a giudicarla da qualche terrazzo radical chic o durante un viaggetto in BlaBlaCar, perché i taxi sono troppo chic».

«I numeri danno ragione a chi sta lavorando per cambiare Genova, non a chi ama criticarla non sentendos all’altezza del cambiamento stesso. Si diverta la Serafini al Capodanno che abbiamo organizzato - conclude Grosso - sempre che la piazza non le produca un rigurgito psicoanalitico di critica. Forse è meglio che la guardi anche stavolta da qualche terrazzo. Per criticare il giorno dopo».

Regione e Comune: «Sempre al fianco degli operatori»

Da parte delle istituzioni, la risposta compatta, non solo a Serafini, ma anche agli albergatori e ai commercianti che denunciano il calo - d’altronde evidente - del giro d’affari: «Nel bilancio regionale è stato raddoppiato il budget di Agenzia in Liguria per incrementare la promozione sui mercati esteri - sottolinea Berrino - ed è prevista la nostra partecipazione, dopo anni, alle fiere di Berlino e Londra, dopo essere stati a Stoccolma, in occasione della premiazione dei Nobel, unendo un'importante iniziativa di marketing turistico»

.«Regione e Comune continueranno ad essere al fianco degli operatori con misure specifiche e anche con progetti di promozione - conclude la nota congiunta - e auspichiamo, pertanto, che le categorie professionali del settore e le imprese sappiano cogliere e sfruttare questo clima, con adeguate iniziative per migliorare la qualità dell’offerta, alimentando questo circuito virtuoso e anche abbandonando la timidezza che troppo spesso ha contraddistinto il mondo del turismo ligure».

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