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Economia

La società non paga, stop ai buoni pasto Qui! anche in Liguria

La Consip ha deciso di annullare la convenzione con la società in diverse regioni per mancata spendibilità e mancato rimborso dei buoni pasto. A Genova numerose le segnalazioni

Stop ai ticket restaurant della società Qui!, molti diffusi tra i dipendenti pubblici. La Consip, la centrale acquisti del Ministero dell’Economia, ha deciso di annullare la convenzione in Liguria, Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Lazio, «per reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali». 

La decisione è legata alle numerose segnalazioni provenienti da imprese della ristorazione convenzionate con Qui! Group, e da gennaio 2018 anche le amministrazioni utilizzatrici dei buoni posto Qui!Group hanno segnalato disservizi per la mancata spendibilità.

Molte imprese della ristorazione che fanno parte della rete convenzionata con il gruppo, spiega Consip in una nota, hanno inoltre segnalato il mancato pagamento da parte della stessa società delle fatture relative ai buoni pasto spesi dai dipendenti pubblici. In seguito alle crescenti segnalazioni, la controllata del Tesoro ha effettuato verifiche ispettive sistematiche tramite un organismo indipendente presso gli esercizi convenzionati e sul rispetto degli impegni assunti in sede di offerta circa la percentuale massima di commissione e i termini di pagamento agli esercenti, e dunque su spendibilità e rimborso dei ticket. Entrambe le attività «hanno avuto esito negativo per il fornitore - spiega Consip - evidenziando un numero di non conformità di gran lunga superiore al limite massimo ammesso».

Per questo, e nonostante una apposita diffida alla società, Consip "si è vista costretta a procedere con la risoluzione della convenzione 'Buoni Pasto ed. 7' relativamente al lotto 1 (Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Lombardia) e lotto 3 (Lazio), stipulati con Qui!Group S.p.A. Per far fronte alle esigenze delle pubbliche amministrazioni interessate, Consip ha predisposto un piano di azione straordinario per rendere disponibili il prima possibile gli strumenti per 

Anche in Liguria, le segnalazioni di problemi con Qui!Ticket sono state numerose, come conferma anche Confesercenti: dallo scorso la società con sede a Genova aveva grossi problemi a saldare regolarmente gli esercenti che accettavano i ticket e in molti avevano iniziato a rifiutarli. A gennaio di quest'anno la Consip aveva richiamato la società Qui! «al pieno rispetto degli obblighi contrattuali», e per quanto fosse stato assicurato il ripristino del servizio entro fine febbraio così non è stato.

«Questa situazione ci preoccupa - ha spiegato Paolo Barbieri, vicedirettore di Confesercenti Genova - per questo chiediamo agli attori in campo fare il massimo sforzo perché non finisca penalizzato, come troppo spesso accade, l'ultimo anello della catena ovvero gli esercenti che somministrano il pasto e che lavorano anticipando servizio e costi annessi».

«Al di là della situazione critica contingente, da anni denunciamo che il settore buoni pasto non rappresenta più un'opportunità di sviluppo per il settore dei pubblici esercizi ma è diventato un problema con cui confrontarsi. Per questo motivo - conclude Barbieri - chiediamo che da parte della politica, vista la situazione creatasi, vi sia la presa di coscienza della necessità di una completa rivisitazione del sistema, anche perché è ormai anti economico per le attività lavorare con le percentuali di sconto che vediamo oggi sul mercato».

«Certi esercizi commerciali sono letteralmente ostaggio della macchina ticket, perché a pranzo i lavoratori e dipendenti di grandi società o enti pubblici, per esempio la stessa Regione, si muovono dove accettano i ticket - ha aggiunto Matteo Zedda, vicepresidente Fiepet Genova - Per cui non accettarli vuole dire ridurre il lavoro anche dell’60-80%. Per questo le società emettitrici si sentono forti nell’imporre percentuali insostenibili».

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