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Economia

Terzo Valico, si va avanti; rispunta ipotesi 'mini' Gronda

Sospiro di sollievo per i lavoratori edili del Terzo Valico e non solo dopo la conclusione dell'analisi costi-benefici sull'opera, che dovrebbe dunque andare avanti. Nel frattempo riprende quota il progetto di una Gronda 'bassa'

Il Terzo Valico si farà. «Credo che si sia completata l'analisi costi-benefici e nelle prossime settimane il ministero renderà note le scelte. Ci saranno sicuramente alcune situazioni che dovranno essere affrontate, ma sono certo che l'opera andrà avanti per dare slancio al sistema portuale ligure e, in particolare, al porto di Genova che sta vivendo un momento di difficoltà e deve trovare un nuovo slancio anche per progettare un futuro ampliamento di traffico». Così il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ieri mattina a margine di un convegno a Genova sullo shipping, parlando del Terzo Valico.

«C'è la necessità al più presto di portare a compimento l'opera - ha aggiunto Rixi - considerando il Terzo Valico non solo la galleria di valico com'è stata intesa finora ma l'intera linea che conduce fino al confine svizzero». «Questo vuol dire anche - ha sottolineato il viceministro - riprogrammare gli interventi di ferrovie dal nodo di Tortona fino a quello di Milano che, altrimenti, rischiano di rendere l'opera del valico appenninico sottoutilizzata». La priorità è «cercare di rendere completamente usufruibile il Terzo valico già alla fine del 2022 cioè quando verrà aperto - ha concluso - e non come prevedeva prima il piano di Ferrovie che parlava di un completamento reale della linea solo tra il 2026 e il 2028».

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Giovani Toti. «Il Terzo Valico francamente non mi ha mai preoccupato oltremisura - ha detto il governatore -, è chiaro che nel principale sistema portuale d'Italia, in una regione così complicata morfologicamente e con un deficit di infrastrutture così importante come la Liguria, non potesse essere interrotta la realizzazione. Era una cosa che davo per scontata. Bene che l'analisi costi-benefici lo confermi, così sgombriamo il campo da possibili equivoci».

Sulle infrastrutture che restano da realizzare, ha aggiunto Toti: «Mi aspetto che questo governo del cambiamento voglia affrontarle con grande solerzia e grande determinazione». Sulla Gronda, ha proseguito il governatore, «che evidentemente resta impigliata nel contenzioso tra governo e Autostrade sulla concessione, vorrei capire in mancanza del finanziamento di quel progetto come si procederà per aprire un cantiere che la Liguria aspetta da una decina d'anni e che doveva essere aperto nel prossimo trimestre».

«Quando avremo - ha concluso Toti - il completamento del raddoppio ferroviario a Ponente e del secondo anello ferroviario di Genova, la Pontremolese a servizio del porto della Spezia, quando avremo finito Terzo Valico, Gronda e la nuova diga del porto di Genova, finalmente il sistema della logistica italiana, non solo della Liguria, avrà trovato la sua compiutezza».

Nel frattempo si fa sempre più concreta l'ipotesi di rispolverare un progetto, finito nel dimenticatoio nel 2009, di una Gronda 'bassa', ovvero con un tracciato più a sud rispetto a quello che comprende il viadotto Genova, all'altezza di Bolzaneto. La Gronda 'bassa' avrebbe inizio subito dopo il nuovo viadotto, che sostituirà il Morandi, dal lato ovest, per andarsi a congiungere con l'A10 dopo il casello di Pegli.

Questa soluzione potrebbe trovare l'accordo dei due partiti al governo, i Cinque Stelle, da sempre contrari alla Gronda, e la Lega, che invece ha sempre sostenuto l'opera.

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