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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Edili in piazza a Genova per il rinnovo del contratto integrativo

Sciopero provinciale per l’intera giornata di mercoledì 21 luglio 2021 del comparto dell’edilizia: appuntamento alle ore 9 in largo Pertini per poi raggiungere la sede Ance in Via Roma all’altezza della Prefettura

Sciopero provinciale per l’intera giornata di mercoledì 21 luglio 2021 del comparto dell’edilizia a sostegno del rinnovo del contratto integrativo di lavoro. Questa è la decisione assunta al termine dell’ultima assemblea  tenutasi alla Scuola edile genovese che ha concluso la lunga tornata di incontri nei cantieri che si sono svolti nelle ultime settimane.

Per Mirko Trapasso, Andrea Tafaria e Federico Pezzoli,  segretari generali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil: "Nonostante il comparto sia in netta ripresa, l’Ance non intende sottoscrivere il nuovo contratto integrativo di lavoro, attraverso il quale si regolamentano istituti importanti sia sulle retribuzioni sia sulla parte normativa, ma chiediamo anche un rilancio degli Enti Bilaterali per la formazione dei lavoratori: presto si apriranno tanti cantieri per le grandi opere ed è fondamentale lavorare per creare personale sempre più qualificato. In queste settimane abbiamo fatto decine di assemblee e incontrato centinaia di lavoratori che vogliono il rinnovo del contratto come è nel loro diritto".

La richiesta di Feneal Uil,  Filca Cisl e Fillea Cgil all’Associazione dei costruttori è quella di sedersi attorno a un tavolo per arrivare rapidamente alla conclusione della vertenza: la pazienza degli edili è finita e mercoledì scenderanno in sciopero. L’appuntamento è fissato per le ore 9 di mercoledì 21 luglio 2021 in largo Pertini per poi raggiungere la sede Ance in Via Roma all’altezza della Prefettura di Genova.

Il presidente di Ance Genova, Filippo Delle Piane, ha replicato: "Purtroppo non ci sono al momento le condizioni per aprire il tavolo contrattuale. È, infatti, in fase di rinnovo anche il contratto nazionale di lavoro e, considerati i rispettivi costi, non è ipotizzabile un doppio contestuale negoziato”.

È ben vero che i dati del settore evidenziano un incremento dell’attività, che secondo i sindacati giustificherebbe gli aumenti contrattuali richiesti, tuttavia, osserva l’ingegner Delle Piane, in realtà gli effetti della ripresa produttiva del settore sono del tutto vanificati, da un lato, dall’eccezionale caro-materiali verificatosi negli ultimi mesi, che solo in questi giorni pare stia trovando una soluzione legislativa e che sta mettendo in ginocchio le imprese; dall’altro, dal meccanismo di pagamento dei lavori che fruiscono dei benefici fiscali, come il bonus del 110%, che addossa interamente alla imprese i relativi oneri finanziari ed economici, senza che, oltretutto, ad oggi il numero degli interventi sia in linea con le aspettative.

"Mercoledì riceveremo la delegazione sindacale in Associazione e spiegheremo loro le ragioni dell'attuale situazione; i rapporti con le organizzazioni sindacali - conclude Delle Piane - sono ottimi e non ho motivo di dubitare che potremo insieme riprendere al più presto l’impegno comune nei confronti degli interlocutori istituzionali, anche nazionali, per superare le rilevanti criticità che oggi impediscono una proficua discussione sul tema contrattuale”.

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