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Economia

Saldi estivi, la stima: 170 euro di spesa a famiglia per lo shopping. Federmoda: “Una tassa per i colossi del web”

L’associazione ha anche stilato un decalogo che aiuta a fare acquisti in modo consapevole, sicuro e a prova di “fregatura”

Conto alla rovescia per i saldi estivi, che anche in Liguria partono sabato 3 luglio con sconti e promozioni che - secondo le stime di Federmoda - comporteranno una spesa media procapite di circa 74 euro per abbigliamento e accessori.

In questo secondo anno di saldi estivi in tempo di pandemia di coronavirus, l’associazione ha stimato che per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 171 euro, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro in tutta Italia spesi da 15,5 milioni di famiglie. E con l’allentamento delle misure anti coronavirus, la speranza dei commercianti è che gli affari possano ripartire ripagando almeno in parte delle perdite subite da metà 2019 a oggi.

“Dopo l’annus horribilis, l’auspicio è che riparta la corsa allo shopping - conferma Gianni Prazzoli, presidente Federmoda Confcommercio Genova e Liguria- C’è tanta voglia di libertà e di ritorno ad una nuova normalità e, dopo un lungo periodo di restrizioni, i saldi estivi rappresentano un’occasione importante per recuperare il tempo perduto e rinnovare il guardaroba per le vacanze, acquistando anche a prezzi convenienti”.

“Per questi saldi ci aspettiamo consumi in crescita rispetto allo scorso anno ma, soprattutto, una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web - aggiunge Manuela Carena, vice Presidente Federmoda Confcommercio Genova - Attendiamo dal Governo una forte presa di posizione, già nel prossimo incontro dei Ministri delle Finanze e Governatori delle Banche centrali del G20 a Venezia, per l’introduzione di un’imposta minima globale sui ricavi dei colossi del web nei paesi in cui operano”.

Per Carena, una tassa globale per i giganti dell’e-commerce “è una soluzione fondamentale per riequilibrare i rapporti di forza in un mercato che non può rimanere senza regole. Occorre dare certezze alle imprese per garantire i valori della nostra società, della nostra tradizione, della nostra economia e dei nostri territori, ma soprattutto per rendere più stimolante, sostenibile e reale la relazione sociale tra le persone”.

Dai cambi al prezzo, le regole per lo shopping nei saldi

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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