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Mancata riduzione delle tariffe dell'acqua: Sinistra Critica annuncia azioni legali

Nonostante la volontà espressa dai cittadini nel referendum di giugno, i sindaci di Genova e Provincia hanno deciso di non ridurre le tariffe dell'acqua. Sinistra Critica annuncia provvedimenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

I Sindaci dei Comuni della provincia di Genova, di centrosinistra come di destra, decidono di non rispettare la volontà popolare espressa nei referendum sull’acqua e di non applicare la riduzione tariffaria nelle bollette dell’acqua.

Sinistra Critica sostiene la campagna per l’applicazione dei referendum, promossa dal Comitato genovese per l’acqua pubblica “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”, e le annunciate iniziative di tipo legale e di autoriduzione delle bollette.
 

Nella riunione di ieri della Conferenza dei Sindaci dell’AATO della provincia di Genova, tutti i rappresentanti dei Comuni, con soli tre astenuti, nonostante l’esito dei referendum di giugno, hanno deciso di continuare ad applicare nelle bollette dell’acqua la quota destinata a garantire i profitti del gestore privato del servizio idrico, cioè gli azionisti delle S.p.A., che secondo il Comitato genovese per l’acqua pubblica ammonta al 22% in più sulle bollette.

E questo nonostante che anche la Corte Costituzionale abbia dichiarato “immediatamente esecutiva”, dopo la vittoria dei referendum, la revoca della quota della bolletta destinata al profitto che era garantito dalla legge, abrogata appunto attraverso il referendum.

Evidentemente, gli amministratori locali della nostra provincia, con in testa le giunte comunale e provinciale di Genova di centrosinistra, sono più preoccupati di non disturbare i profitti garantiti a IREN che di rispettare la volontà popolare espressa dai cittadini.

Sinistra Critica ribadisce la necessità e il dovere di applicare i risultati dei referendum di giugno, sia togliendo dalle bollette la quota garantita per i profitti del gestore privato e sia avviando un percorso di ripubblicizzazione dell’acqua e dell’insieme del sistema idrico.

A Genova, in particolare, con le scelte effettuate dalle amministrazioni che si sono succedute in questi ultimi vent’anni, prima con la giunta Sansa attraverso la cessione a soggetti privati del 49% di AMGA e l’entrata in Borsa, poi con le giunte Pericu con cui si arrivò addirittura a vendere a soggetti privati le dighe, infine con la giunta Vincenzi con la creazione di IREN, la gestione dell’acqua è ormai fuori da ogni controllo possibile da parte dei cittadini

Sinistra Critica sostiene convintamente le iniziative promosse dal Comitato genovese per l’applicazione degli esiti dei referendum sull’acqua, che ha annunciato anche azioni di tipo legale e di autoriduzione delle bollette
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