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Economia Cornigliano / Via Erzelli

Erzelli: i sindacati spingono, Susy De Martini frena: "Speculazione"

Susy De Martini, candidata sindaco per La Destra, attacca il progetto Erzelli definendolo "speculazione edilizia", i sindacati Cgil, Cisl e Uil si schierano a favore: "risorsa per lo sviluppo di Genova e per l'occupazione"

“Chiediamo al Governo e ai ministri interessati, oltre che agli enti locali, progetti, tempi e finanziamenti certi. Erzelli non è importante solo per il futuro di Genova, ma è uno dei pochi progetti innovativi presenti oggi in Italia. Lo chiediamo a gran voce: occorre dare vita al più presto al Distretto della Tecnologia”.

Con queste parole i sindacati spingono per accelerare l'iter del polo tecnologico degli Erzelli, proprio nello stesso momento in cui Susy De Martini, candidata sindaco per La Destra, nel suo discorso di presentazione agli elettori attacca il progetto definendolo "speculazione edilizia".

Ci troviamo in una fase molto delicata del progetto. L'attuale ministro Profumo, nonostante le dichiarazioni spesso prudenti, non vede così di buon occhio il parco tecnologico. Aveva parlato di "dubbia legittimità" riferendosi alle operazioni con le quali l’ex ministro Maria Stella Gelmini (e in parte il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola) aveva dato via libera all’assegnazione di contributi pubblici per i trasferimenti agli Erzelli di Ericsson e Siemens

Parallelamente proseguono i lavori volti al raggiungimento dell'accordo definitivo sul travagliato trasferimento della facoltà di Ingegneria. 

“Il Technology Village di Erzelli – scrivono i tre sindacati – dovrà diventare un polo di attrazione culturale di scienza, tecnica e società, nonché centro di attività di formazione e divulgazione di saperi legati alle nuove tecnologie. Per dare vita a questo progetto di sviluppo e occupazione occorre attrarre nuove aziende, comprese quelle di piccole e medie dimensioni”.

“Genova e la Liguria – continuano Cgil, Cisl e Uil nella nota – hanno bisogno di un patto di solidarietà, non solo tra gli attori principali, ma anche tra imprese grandi, piccole e medie. Questo occorre anche al Paese Italia per uscire dalla recessione e creare lavoro di qualità: posti di lavoro consolidati e rivolti al futuro delle generazioni ad oggi fragili”.

Allo stato attuale delle cose, con il tema della presunta "operazione immobiliare" agli onori della cronaca, sono più che legittime le domande che si è posto il direttore del Secolo XIX Umberto La Rocca qualche settimana fa: 

"Qui non si tratta di sapere se gli studi dei professori universitari debbano essere un po’ più ariosi oppure no - aveva scritto il direttore La Rocca - ma di porre questioni che riguardano il successo stesso del parco. Ignorarle o cercare di aggirarle significherebbe trasformare quello che è un progetto ambizioso e affascinante in un insediamento dove convivono la facoltà di ingegneria, alcune aziende foraggiate con i nostri soldi (e a quel punto non si spiegherebbe più perché), un certo numero di abitazioni private, qualche esercizio commerciale, una caserma dei carabinieri e così via. Una accanto all’altra e ognuna per conto suo. Un nuovo quartiere di Genova con un insediamento industriale significativo. Mattone, insomma. Ben costruito magari, ma mattone.

Finora con Erzelli hanno fatto buoni affari Aldo Spinelli, che ha venduto bene le aree che possedeva; Carlo Castellano che, grazie a un provvidenziale cambio di destinazione d’uso dell’area sulla quale sorge il vecchio stabilimento di Esaote, potrà cederlo con soddisfazione; le Coop, che probabilmente lo acquisteranno e in quell’area potranno aprire il supermercato che volevano a Sestri; e buoni affari faranno anche Ericsson, Siemens e Ght. Per carità, tutto bene. A una sola condizione: che faccia un buon affare anche Genova."  

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