Poste, lavoratori precari in presidio sotto la Prefettura
Stando alle stime dei sindacati sarebbero circa 200 i dipendenti con contratto a tempo determinato impossibilitati a regolare la loro posizione
Giornata di passione per il mondo del lavoro genovese: dopo il corteo e il predisio in Prefettura dei lavoratori Ilva, in mattinata, nel pomeriggio di lunedì sempre in largo Lanfranco si é svolto il presidio dei precari delle Poste.
I lavoratori protestano contro le recenti norme, dal Jobs Act al decreto Poletti, che impediscono ai 200 dipendenti delle Poste liguri con contratto a tempo determinato di essere stabilizzati: una situazione «paradossale», fanno sapere i sindacati, che viene vissuta in tante città italiane: Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Ancona.
A ciò si aggiunge una quota di part-time che ancora non possono trasformare il rapporto di lavoro a full-time: «E’ ormai chiaro che questi lavoratori non fronteggiano situazioni di carattere eccezionale o picchi di traffico, ma fanno parte a tutti gli effetti del personale impegnato nell’ordinario svolgimento del servizio - si legge in una nota della Sic Cisl - Suppliscono alle carenze struttuali, in particolare in questi mesi in cui l’implementazione della riorganizzazione del recapito li ha resi un pilastro essenziale per lo svolgimento del servizio. Infatti, sulla base dei dati di bilancio di Poste Italiane, i contratti di lavoro a tempo determinato sono passati da 1.786 nel 2013 a 4.537 nel primo semestre».
La proposta della Cgil è quella di avviare una trattativa per raggiungere un accordo di reale “politica attiva sul lavoro”: «La proposta è l’implementazione di una graduatoria che veda il confluire di tutti i lavoratori che hanno avuto rapporti di lavoro a tempo determinato con Poste e che ne facciano richiesta, con punteggi oggettivi a seconda dei parametri e perimetri geografici da valutare nella trattativa stessa. Graduatoria ad esaurimento e dalla quale attingere per assunzioni stabili prevedendo una percentuale annuale di stabilizzazioni. Questo atto concreto di Poste potrebbe dare risposta alle giuste aspettative dei lavoratori coinvolti ed avere effetti postivi sul servizio offerto».