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Economia

Lavoro: aumentano disoccupazione e precariato

Gli occupati nel 2011 in Provincia di Genova erano 354.000 e i disoccupati 26.000, con un tasso di disoccupazione del 6,9%, che sale al 30% per i giovani, superando la media nazionale. Gli occupati sono 2.000 in meno rispetto al 2010

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di GenovaToday

Genova - La crisi economica anche nel 2011 ha fatto sentire a Genova i suoi effetti negativi sul mercato del lavoro: lo certifica la Provincia nel suo Osservatorio sul mercato del lavoro, il report annuale sull’occupazione realizzato dagli uffici provinciali che si occupano di formazione professionale, lavoro e collocamento.

I dati dicono innanzitutto che gli occupati nel 2011 in Provincia di Genova erano 354.000 e i disoccupati 26.000, con un tasso di disoccupazione del 6,9%, che sale al 30% per i giovani, superando la media nazionale. Gli occupati sono 2.000 in meno rispetto al 2010 e addirittura 9.000 in meno rispetto al 2009, quando avevano raggiunto il picco di 363.000.

Il settore economico che concentra il maggior numero di occupati è quello dei servizi: ben 278.000 persone, anche se rispetto al 2009 c’è un calo di 8.000 unità. Una discesa che è il risultato del buon andamento degli addetti al commercio e al turismo, saliti in due anni di 4.000 unità, e del cattivo andamento degli addetti ad altri generi di servizi, scesi nel biennio di 12.000 unità. Meno importante è l’industria: gli addetti sono solo 74.000, stabili rispetto ai due anni precedenti, anche se cresce la componente ‘costruzioni’ e cala quella del resto dell’industria. Drammatica infine la situazione dell’agricoltura e dell’allevamento: in due anni gli addetti sono crollati da 2.200 a 1.000.

Le assunzioni nel 2011 sono state 158.000, e riguardano 88.000 persone, alcune delle quali hanno avuto più di una assunzione. Le cessazioni di rapporti di lavoro invece sono state 156.800, con un saldo quindi lievemente positivo. Tra gli assunti, però, quelli a tempo indeterminato rappresentano solo il 14%, segnando un nuovo minimo storico (nel 2010 erano ancora il 20%). Il lavoro precario dilaga: rappresenta l’86% tra contratti a tempo determinato (46%), lavori a progetto e co.co.co. (14%) e somministrati (8%). Al contrario, fra le cessazioni di rapporto di lavoro, nel 2011 ben il 51% ha riguardato rapporti a tempo indeterminato.

I titoli di studio degli 88.000 assunti del 2011 sono generalmente bassi: il 72% non superava la terza media, il 21% erano diplomati e solo il 7% aveva la laurea, percentuale che sale al 10% fra le donne e scende al 4% fra gli uomini.

Quante sono invece le persone iscritte ai sette centri per l’impiego della Provincia, sei in città e uno a Chiavari? Al 31 dicembre 2011 erano circa 50.000, 1.500 in meno rispetto al 2010, a causa del forte calo della componente femminile. Oltre la metà degli iscritti lo è da meno di un anno, mentre gli stranieri sono quasi il 20%, oltre 9.000 persone, con un incremento in un anno di oltre 1.500 unità.

Fra i principali servizi dei Centri per l’impiego c’è Match, che ha l’obiettivo di favorire l’incontro domanda-offerta: nel 2011 le aziende hanno richiesto alla Provincia 2.400 persone, e Match ne ha segnalate 12.500: ogni azienda ha così potuto scegliere mediamente fra 5 persone.

Tutti gli iscritti ai Centri per l’impiego nel 2011 ha ricevuto un qualche servizio. Oltre a Match, infatti, la Provincia ha erogato altri servizi, ovvero: colloqui di orientamento (sono stati fatti a 41.000 iscritti), formazione individualizzata tramite voucher (ne sono stati erogati 11.000 a 7.000 persone), tirocini (li hanno fatti in 1.700) e seminari collettivi (5.000 partecipanti).

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